venerdì 17 ottobre 2014

INTERNET COME BENE COMUNE

Leggete bene queste due domande, stampatevele nella mente.
1 - "L'accesso alla banda larga dovrebbe essere un diritto di tutti gli europei. Cosa intende fare la Commissione Europea per garantire questo diritto che è alla base dello sviluppo di un mercato unico digitale?"
2 - "Internet è indispensabile quando un cittadino deve rapportarsi con le istituzioni pubbliche, è una via di accesso ai fatti di attualità, alla conoscenza, alla cultura ed è un modo per rimanere vicino quando si è lontani. L'UE si rende conto che questi aspetti della rete sono beni comuni, e costituiscono un bene comune situato al di fuori delle leggi di mercato?".

Due domande che portano il tema dell'open data, della centralità di internet, della possibilità per tutti i cittadini ad accedere alla rete a pari condizioni nel cuore dell'Europa.
Due domande rivolte dai portavoce M5S Tiziana Beghin e Marco Zullo ad Andrus Ansip, il Commissario designato da Juncker per gestire il futuro del mercato unico digitale dell'Unione.
Due domande rivolte da cittadini che hanno la possibilità per tutti gli europei di accedere senza discriminazioni di sorta alla conoscenza dei problemi e, dunque, di poter scegliere in modo consapevole e ragionato, senza apartheid fra nuove e vecchie generazioni, fra chi abita in città e chi ancora, purtroppo, deve macinare chilometri e affidarsi ad un internet point.

      
"Internet non è solo un luogo dove si vendono e si comprano beni, servizi o intrattenimento - ha insistito Marco Zullo - Dal nostro punto di vista internet è come l'acqua, è come un bene comune, un bene di pubblica utilità".
"Il potenziale della diffusione di connessione veloce consiste anche nell'avvicinare sempre più i cittadini ai centri di decisione per arrivare un giorno a quella democrazia diretta in cui, da esponente del Movimento 5 stelle, io credo fermamente - ha insistito Tiziana Beghin - L'accesso alla banda larga dovrebbe quindi essere un diritto di tutti gli europei".


 

Domande non banali, seguite, purtroppo, dalla solita diplomazia euroburocratica spesso povera di contenuti: "Dobbiamo dare sostegno per sviluppare questo 'ultimo miglio' come si dice, per dare spazio a una giusta rete anche negli ambiti rurali", ha risposto Ansip scoprendo incredibilmente l'acqua calda. E ancora: "Internet deve restare aperto e deve essere inclusivo. Ovviamente nell'UE dobbiamo tutelare la nostra diversità culturale, e bisogna intervenire a livello di normative". Straordinario, e chi l'avrebbe mai detto!
Il Movimento 5 stelle non lascerà cadere la questione come una foglia d'autunno, come sembra augurarsi il signor Commissario. Ansip è avvisato.

Fonte:  http://goo.gl/1V3y7u



Nessun commento:

Posta un commento