mercoledì 22 ottobre 2014

Giustizia: M5S, Consiglio d'Europa fotografa immobilismo Governo!!!

Un altro triste primato, di cui non andare certo orgogliosi, e sul quale l'azione del governo è totalmente passiva, condita da slogan elettoralistici tipici, sì, del più insano populismo. Così, i parlamentari M5S membri del Consiglio d'Europa, Maria Edera Spadoni, Manlio Di Stefano, Vincenzo Santangelo e Nunzia Catalfo, commentano il report diffuso stamane dall'organo internazionale, secondo cui all'Italia anche quest'anno spetta la maglia nera in materia di giustizia.

In Europa, il nostro Paese è infatti lo Stato in cui i tempi della giustizia sono più lunghi: 2.648 giorni per ottenere un giudizio in primo grado per bancarotta
, 770 giorni per una causa di divorzio.
Mentre alla fine del 2012, l'Italia era il Paese con più processi penali pendenti: 1.454.452, e il secondo, dopo la Germania, per numero di cause civili in attesa di giudizio: 4.650.566.
Il Coe fotografa l'immobilismo di un esecutivo preoccupato e vendere solo le sue dichiarazioni sulle prime pagine dei giornali. La realtà è che la riforma della giustizia sbandierata da Matteo Renzi, oltre che presentare pericolosissime lacune, è ancora bloccata nei garage degli uffici del legislativo di palazzo Chigi.
Era il 29 agosto quando il Cdm la licenziò, e dopo titoli e titoloni sulle prime pagine dei quotidiani e ampi dibattiti agostani, non c'è ancora un testo scritto. Dal 24 novembre 2011, peraltro, il nostro ordinamento (cioè la legge Vassalli del 1988) è stato dichiarato dalla Corte di Strasburgo non conforme al diritto comunitario, e l'Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora dalla commissione europea il 26 settembre 2013.
C'è dunque il fondato pericolo che venga aperta una procedura d'infrazione, l'ennesima, che ci costerebbe una sanzione di almeno 37 milioni di euro e che oggi cresce di altri 36 mila euro al dì.

Fonte: http://goo.gl/PXR0NH

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