venerdì 31 ottobre 2014

#5giornia5stelle - sesta puntata 31/10/2014



Si torna a parlare di mafia e della Trattativa con lo Stato. Questa settimana si apre con un evento eccezionale: Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato interrogato dai giudici di Palermo che hanno "trasferito" la Corte d'Assise al Quirinale. Nessuna apertura all'esterno per rendere pubblica la seduta, come da noi richiesto.

Nell'affollata piazza siciliana, invece, Beppe Grillo al No Crocetta day parla del legame tra mafia e finanza, scatenando un putiferio tra i benpensanti. La lotta alla mafia è una cosa seria, sostengono i nostri Mario Giarrusso e Carlo Sibilia in Aula, e si è concretizzata un'altra vittoria del Movimento 5 Stelle: la revoca del vitalizio all'ex-senatore Totò Cuffaro condannato per favoreggiamento a Cosa nostra. Il resoconto di Riccardo Nuti e i video di Giarrusso e Sibilia.

Mozione di sfiducia al Ministro dell'interno: Filippo Gallinella e Alessandro Di Battista spiegano perché il M5S chiede, ancora una volta, le dimissioni di Alfano. Una sfilza di errori madornali e di inadempienze elencati dai nostri deputati punto per punto. L'ultimo caso si è verificato mercoledì pomeriggio con le cariche della polizia nei confronti degli operai che manifestavano a Roma in piazza Indipendenza contro la chiusura delle acciaierie Ast di Terni.

Ci sono volute venti votazioni a vuoto e la pressione del Movimento 5 stelle per far capire al Pd dell'impresentabile Violante che il suo nome non era eleggibile per la Corte Costituzionale. La telenovelas sull'elezione degli ultimi due giudici per la Corte Costituzionale arriva alla ventesima puntata con un colpo di scena, chiesto dal Movimento a gran voce sin dall'inizio: l'uomo del Pd Violante e quello di Forza Italia Bruno ritirano la loro candidatura. Quali saranno gli sviluppi? La nostra posizione in merito è spiegata da Andrea Cecconi.

Il disegno di Legge sulla Diffamazione arriva in Senato dove viene discusso, emendato anche dal M5S, e ottiene il via libera per tornare alla Camera. Tra i contenuti principali: lo stop al carcere per i giornalisti; l'introduzione del diritto all'oblio dei contenuti diffamanti; un rafforzamento del diritto di rettifica e l'estensione delle sanzioni pecuniarie alle testate online per chi si macchia di diffamazione. L'intervento in Aula di Maurizio Buccarella. E poi la replica di Alberto Airola all'articolo di Repubblica che parla di bavaglio e accusa: "c'è voglia di regolare i conti con i giornalisti". Sentite cosa ha risposto il capogruppo al Senato.

Economia. "Renzi, vai contro i poteri forti, imponiti e cogli l'occasione di fare una manovra veramente espansiva per il tuo Paese! Una manovra che aiuti famiglie e imprese: reddito di cittadinanza, Eurobond, credito alla PMI, e fallo subito!" L'intervento accorato di Barbara Lezzi in aula al Senato dove è tornato il DEF dopo la correzione imposta dall'Europa. Prevede un rientro dal deficit di ulteriori 4 miliardi e mezzo di euro per il 2015.

Media e potere. Roberto Fico presenta una interrogazione su una campagna pubblicitaria della RAI che si vede in questi giorni. La tv pubblica sta mandando in onda degli spot sull'Europa che si chiudono con la frase: informare non influenzare. Il Movimento 5 Stelle, invece, pensa che siano una vera e propria propaganda a favore dell'accordo commerciale del TTIP fra Usa ed Europa. Un trattato che influenzerà anche la nostra economia. Sentite perché.

Sblocca Italia. Continua la battaglia del M5S contro il decreto soprannominato Sfascia-italia che, approvato in aula alla Camera passa ora al vaglio del Senato. I tempi per la discussione sono strettissimi e il governo metterà, probabilmente, la fiducia per ottenere l'approvazione entro l'11 novembre. L'obiettivo del M5S è mandarlo in scadenza. Massimo De Rosa fa il punto della situazione.

Fonte: http://goo.gl/7Wkl1w


giovedì 30 ottobre 2014

Efficienza energetica: occupazione e sostenibilità a portata di mano

Una delle opzioni più concrete di cui disponiamo per creare nuovi posti di lavoro è quella rappresentata da centinaia di migliaia di interventi edili, e quindi di cantieri, che si potrebbero aprire in tutta Italia, per migliorare l'efficienza energetica dei nostri edifici, che, ricordiamolo, sprecano i 2/3 dell'energia che gli forniamo per riscaldarli d'inverno e rinfrescarli d'estate.
Bene, su questo fronte da anni la politica ripete in coro che è molto favorevole e che la cosa è buona e giusta, ed in effetti numerose sono state le leggi emanate in questo senso, ma ahinoi le belle notizie si fermano qui. Infatti tali leggi:
1) sono troppo numerose, un vero ginepraio inestricabile, difficilissimo da interpretare, ed anzi spesso in esplicita reciproca contraddizione, e ciò semplicemente impedisce ai progettisti di capire come comportarsi; C'è una proposta di accorpamento medianto un "Testo Unico" elaborato da un'associazione di categoria, ma non viene preso in considerazione.
2) Mancano diversi decreti attuativi. Questa è una delle più classiche piaghe italiane, che è presente in quasi tutti i settori, e questo semplicemente non vi fa eccezione, rendendo vieppiù impossibile procedere;
3) Manca la liquidità, i finanziamenti. Quelli statali infatti non sono assolutamente adeguati, mentre il mercato privato (le banche insomma) non collaborano adeguatamente, preferendo evidentemente altri mercati.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti; l'edilizia di nuova costruzione è molto in difficoltà, quella di ristrutturazione/riqualificazione, che potrebbe far ripartire la "locomotiva" italiana, è per i suddetti motivi, bloccata.
Renzi se ci sei batti un colpo!

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=H8CgPpAw_-g

mercoledì 29 ottobre 2014

Ebola nell'Africa Occidentale

Commissione Europea: DG Aiuti Umanitari e Gestione delle Crisi - La conferenza straordinaria sull'emergenza Ebola è stata presieduta dal neo eletto Chistos Stylianidis Commissario Europeo per gli Aiuti Umanitari e la Gestione delle Crisi nella Commissione Junker.
Già dal Consiglio d'Europa di giovedi e venerdi scorso 23-24 ottobre '14, erano emersi dettagli in merito alle misure che l'Unione Europea sta studiando per fronteggiare quest'epidemia, a iniziare dalla designazione di Stylianidis come EU Ebola Response Coordinator. Le sue attività saranno in concerto con quelle dei rappresentanti delle Organizzazioni Regionali Africane, dell'Onu e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha espressamente definito l'epidemia un Public Health Emergency of International Concern (PHEIC).
Nel suo discorso, il Commissario cipriota ha fatto trasparire la gravità della situazione: 10.141 casi (sospetti o accertati) con 4.922 morti tra Guinea, Liberia, Sierra Leone e Mali. Solamente attraverso un sistema di solidarietà collettiva e cooperazione interstatale (reagendo "come una persona sola") si riuscirà a gestire questa difficile fase. Annuncia inoltre come l'Unione Europea cerchi "urgentemente" oltre 40 mila persone tra staff tecnico e volontari di supporto che siano disposti a partire per andare a lavorare nel cuore dell'epidemia. "Abbiamo bisogno di più letti", ha spiegato e l'obiettivo è passare "dai mille di oggi a oltre 5mila nel più breve tempo possibile". Ma "ogni letto richiede 8 persone di staff medico e di supporto e questo vuole dire che ci servono più di 40 mila persone".
Già dai prossimi giorni lavorerà coinvolgendo la collega Federica Mogherini (Alta Rappresentate per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza), Máire Geoghegan-Quinn (Comm. alla Ricerca Innovazione e Scienza) e il maltese Tonio Borg (Comm. alla Salute): sarà necessario continuare la ricerca di fondi da destinare ai paesi più colpiti e finanziare la ricerca di un vaccino anti ebola. Diverse aziende farmaceutiche sono già al lavoro full time per arrivare ad una soluzione da immettere sul mercato, sebbene prima dell'inizio del prossimo anno, non si potrà sapere l'esito delle sperimentazioni in laboratorio.
Ricorda inoltre come tutti i governi degli stati membri sono costantemente informati sullo stato di avanzamento dei lavori con un meeting quotidiano alle ore 10.00.
Stylianidis conclude che l'UE deve fare in fretta e non potrà in alcun modo commettere errori: la priorità è essere "vigili e preparati", intervenendo il prima possibile per arginare l'infezione ed evitare che si diffonda in Europa. Ricorda lo stanziamento di ottocento milioni di euro (poi alzati a un miliardo durante il Consiglio Eu della scorsa settimana) per gli aiuti umanitari differenziati tra l'invio di personale esperto, la condivisione di laboratori mobili anti-ebola e centri di trattamento e la disponibilità di qualsiasi trasporto aereo e marittimo di supporto.
Vengono ringraziate infine le organizzazioni umanitarie partner dell'Ue come Medici Senza Frontiere (MSF), l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e la Federazione Internazionale della Croce Rossa (IFRC) e la determinazione di tutto il personale che opera sul campo, in particolare tutti coloro che rischiano la propria salute per dare assistenza ai malati.

Fonte: http://goo.gl/8sibvZ


martedì 28 ottobre 2014

Stabilità: dal Governo tagli alle Forze dell'ordine e nessuna visione strategica sull'immigrazione!!!

La Legge Stabilità è piena di buchi e ingiustizie. Già a un primo sguardo è facile accorgersi come Renzi abbia tagliato e ridotto la spesa destinata alle famiglie, per la scuola, per l'università, per la ricerca, per l'innovazione e per le Forze dell'Ordine, direttamente o indirettamente costringendo gli Enti locali a sforzi di bilancio insostenibili.
In sostanza costerà molto di più studiare, mantenere la famiglia, andare a scuola, iscriversi all'università, fare ricerca e innovazione e, soprattutto, ci sarà sempre meno sicurezza per tutti i cittadini.
La confusione del Governo si riassume in tre punti:
1) Per le c.d. "missioni di pace" è stato previsto un incremento di spesa per 850 milioni di euro sia per l'anno 2015 che per il 2016. Ci si chiede a cosa serve spendere ancora tanti soldi pubblici, considerato il costante aumento dei flussi migratori dai paesi in rivolta verso l'Italia. Il fatto che gli sbarchi aumentino dimostra quanto l'approccio italiano ed europeo nei confronti dei Paesi funestati dalla guerra sia tragicamente errato. Sono missioni che non portano pace, ma esasperazione sociale e immigrazione incontrollata.
2) Per l'immigrazione il Governo ha stanziato ulteriori 187,5 milioni di euro annui a partire dal 2015 per i rifugiati e altri 12,5 milioni di euro a decorrere dal 2015 per l'accoglienza dei minori stranieri. Soldi pubblici che si vanno ad aggiungere ai dispendiosi procedimenti giudiziari per gli immigrati e per la gestione delle carceri sempre più affollate. Soldi rivestiti di buonismo istituzionale ma che potrebbero essere investiti nel tentativo di rendere più fisiologica l'emigrazione stessa, in una rivisitazione della politica estera.
3) E per le Forze dell'Ordine? Nel testo definitivo della Legge di Stabilità si parla di 119 milioni di euro in meno per il riordino dei ruoli e del personale non direttivo delle Forze armate e di polizia. A ciò si aggiunge il rinvio delle assunzioni del personale del Corpo di Polizia per l'intero 2015, con i fondi dedicati ridotti di altri 27,2 milioni.
Manca quindi una visione strategica. Il M5S propone di unire a livello politico tre fenomeni che nella vita quotidiana sono strettamente legati: immigrazione, politica estera e sicurezza interna.
Punto centrale da cui partire è il sostegno economico alle Forze dell'Ordine, che garantiscono un servizio di base al cittadino: la sicurezza. Tagliare in questo settore, mentre aumentano gli sbarchi e cresce la tensione sociale, è pura follia.
Inoltre va completamente rivista la strategia europea in tema di immigrazione. Innanzitutto è urgente ripudiare la Convenzione di Dublino, che costringe l'Italia, per semplici ragioni di vicinanza geografica, a subire un carico insostenibile in quanto a flussi migratori.
Infine l'Italia deve conquistare una posizione autonoma in politica estera, senza rispondere ad interessi economici privati travestiti da missioni di pace. Caso per caso si valuti il sostegno italiano a interventi militari e umanitari, a partire da un obiettivo di medio termine: diminuire il disagio sociale nei Paesi più arretrati, favorire la creazione in loco di posti di lavoro e ristabilire quindi un flusso migratorio sostenibile verso l'Italia, e dall'Italia verso il resto d'Europa.
Il risultato dei tagli lineari e della disastrosa politica migratoria del Governo sarà invece quello di avere da un lato un'Italia sempre più occupata da immigrati clandestini e dall'altra un Paese in cui la sicurezza dei cittadini non potrà essere più garantita, considerato il trattamento che il Governo ha riservato, ancora una volta, per le nostre Forze dell'Ordine.

Fonte:  http://goo.gl/2O4a0G


lunedì 27 ottobre 2014

Banche stress test: controllanti o controllati?

Gli stress test sulle banche hanno scoperto l'acqua calda. Sapevamo tutti che Mps e Carige erano state gestite in modo a dir poco avventato, se non criminale. Ma siamo sicuri che per gli altri istituti sia tutto in ordine? Siamo certi che qualche conflitto di interessi non sia servito a coprire le magagne di qualcuno?.
Dalla scorsa primavera il M5S chiede lumi sui dieci revisori dei conti privati delegati da Bankitalia, con un appalto da circa 30milioni di euro, quali parti terze coinvolte nel comprehensive assessment della Bce sui bilanci delle banche. Sono coloro che valutano le banche, che fanno gli stress test: quali sono i legami di costoro con gli istituti finanziari?
Abbiamo ricostruito gli incroci societari e la titolarità delle quote all'interno di questi valutatori, dopo aver sudato sette camicie per avere i loro nomi dal governo e abbiamo messo in evidenza i potenziali conflitti di interessi, visto che molti di questi revisori sono controllati proprio dalle banche stesse.
I loro nomi sono Pwc (PricewaterhouseCoopers), Ernst & Young, Kpmg, Deloitte e Mazars per quanto riguarda il giudizio sugli attivi e le coperture di bilancio. Mentre sul fronte della valutazione degli asset immobiliari delle banche ci si è affidati a Reag, Prelios (la ex Pirelli Re), Protos, Crif Services e Yard Valtech.
Il governo ci ha rassicurato specificando che si è tenuto conto, nel disporre i controlli, dei rischi di conflitto di interessi del tipo 'controllore posseduto da controllato'. Ma era ed è comunque grave che un controllore realizzi eventualmente la valutazione su un istituto competitor della banca da cui il revisore è controllato.
Dopo diversi mesi continuiamo a chiederci perché il governo fosse così restio a fare i nomi dei revisori privati coinvolti nell'Asset quality review. Cosa c'era da nascondere? Chi bisognava coprire?
E soprattutto: le banche che l'hanno scampata, l'hanno fatto davvero per meriti propri?

Scarica QUI il documento con tutti gli intrecci di interessi tra banche e revisori dei conti

Fonte:  http://goo.gl/Sv11zO


domenica 26 ottobre 2014

Iraq: approvata risoluzione M5S contro legge che obbliga al matrimonio bambine di 9 anni!!!

Il MoVimento 5 Stelle lotta per la tutela dei diritti dell'infanzia. Lo fa in Italia ma anche all'estero.
E' stata infatti approvata oggi all'unanimità dalla Commissione Affari Esteri della Camera una risoluzione a prima firma Maria Edera Spadoni (M5S) che impegna il governo a vigilare sull'esecutivo iracheno affinché ritiri immediatamente una proposta di legge che stabilisce l'abbassamento dell'età matrimoniale per le donne dai 18 ai 9 anni e che apre a una legalizzazione dello stupro familiare.
Si tratta di due scioccanti misure inserite nel "Jaafaripersonal status law", una legge che prende il nome del sesto Imam e che attualmente è in discussione nel Parlamento iracheno.
Il provvedimento, già approvato lo scorso febbraio dal Consigliodei ministri e che insegue i precetti della Sharia (la legge islamica), prevede inoltre numerose restrizioni che ridurrebbero il genere femminile in un vero e proprio stato disegregazione, come ad esempio la custodia in automatico deifigli all'uomo in caso di divorzio.
Una proposta che tra l'altro viola gli accordi internazionali sottoscritti e ratificati (anche dall'Iraq) a difesa della dignità umana e dei diritti dell'infanzia e delle donne, come la "Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne" del 1986 e la "Convenzione sui diritti dei bambini" del 1994.
Oggi nel Paese medio-orientale l'età legale minima per il matrimonio è di 18 anni senza il consenso dei genitori, ma scende a 15 con l'approvazione di un tutore. La percentuale di coppie con sposi minorenni è salita terribilmente: dal 15% del 1997 al 25% del 2011. Secondo l'Onu, le spose bambine nel mondo sarebbero circa 60 milioni, molte delle quali vivrebbero proprio in Medio Oriente.

Fonte: http://goo.gl/PF1xJd


#NoAusterity

Il MoVimento 5 Stelle vota contro l'austerity e non sostiene la Commissione Juncker. Lo ha appena dichiarato al Parlamento Europeo! #noAusterity
Nei suoi 10 anni alla guida della Commissione, Barroso ha trasformato l'Europa in un moribondo senz'anima. Adesso tocca a Junker l'ingrato compito di dargli l'estrema unzione. Non sorprende che sia stato scelto proprio lui come necroforo: il Lussemburgo - del quale è stato primo ministro per 18 anni - è un paradiso fiscale che drena i capitali dei grandi evasori d'Europa. Durante il periodo più nero della crisi, Juncker è stato Presidente dell'Eurogruppo avallando le politiche di austerity della Merkel che hanno portato solo disoccupazione e deflazione.
Il dottore che ha fatto morire il paziente non può anche farlo risorgere. Solo cambiando i Trattati e le regole finanziarie si potrà cambiare Europa. Gli Eurobond sono spariti dall'agenda politica. In compenso c'è il pannicello caldo dei 300 miliardi di investimenti che però non potranno essere cofinanziati dagli Stati membri con fondi fuori dall'odioso vincolo di bilancio del 3%. Dunque, per gli Stati in difficoltà non resta che tagliare la sanità, la scuola, le pensioni, i sussidi sociali, la dignità delle persone. Con quale coraggio gli eurodeputati italiani di Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra hanno votato la fiducia a questo destino di morte?
Il metodo comunitario, tanto osannato da Juncker nel suo discorso al Parlamento, è il nemico del concetto di democrazia perché non fa esprimere il popolo: Consiglio e Commissione decidono per tutti. Lo stesso Juncker ha ammesso che i direttori generali hanno più potere di Commissari che, già di per se, non hanno nessuna legittimità popolare. Parole che dimostrano chi comanda in Europa: burocrati e lobbisti.
Per accontentare il partito unico che governa in Europa (PPE, S&D e ALDE) Juncker ha fatto in extremis un rimpasto di deleghe fra i Commissari, ma non ha toccato le Cariatidi garantite dalle multinazionali: il petroliere Cañete ai Cambiamenti Climatici, il lobbista Hill alle regole finanziarie, il censore Navracsic alla Cultura e all'Educazione. Per accontentare la Merkel ha accentrato le decisioni fondamentali nelle mani di pochi uomini e pochi Stati.
Ecco cosa vuole il Movimento 5 Stelle: #NoAusterity

sabato 25 ottobre 2014

AAA... Cercasi!!!!

Cercasi Banca d'Italia che stampi ancora moneta  pagabile a vista al portatore!!!

Restituiamo la sovranità ai cittadini!!!



"La Commissione Europea è una delle tre istituzioni dell'Unione, si riunisce ogni mercoledì a Bruxelles ed è composta da 28 commissari: uno per ogni Paese membro e da un Presidente, proposto dal Consiglio europeo sulla base dei risultati delle ultime elezioni.
Il primo compito del Presidente è quello di delineare una squadra di Commissari, con specifiche competenze: a ognuno di loro verrà affidata una materia detta portafoglio.
Scelta la squadra, si passa al vaglio del Parlamento: ogni candidato deve presentarsi di fronte a tutti gli eurodeputati durante una vera e propria audizione. Il Parlamento deve poi approvare l`intera squadra: solo in quel caso la palla passa al Consiglio Europeo che ha l`ultima parola. Finalmente abbiamo la Commissione con il suo Presidente: resteranno in carica per 5 anni. Cosa fa la Commissione Europea? E' l'unico organo che detiene il potere di iniziativa legislativa; in poche parole decide nel concreto la politica di tutto quello che avviene in Europa: dalle dimensioni delle reti da pesca, alle politiche agricole. Dalle quote latte agli OGM. Progetti come i treni ad alta velocità, il trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, l’eliminazione dei costi del Roaming, i limiti alla produzione dei nostri prodotti agricoli e il vincolo quindi di comprare frutta e verdura prodotta in altri Stati, hanno visto il loro inizio in Commissione. La Commissione è anche custode e garante della legalità comunitaria, compito che esercita nei confronti degli Stati membri grazie alla procedura di infrazione. Ruolo che l’Italia conosce bene, dal momento che vanta il triste primato di leader della classifica dei paesi sanzionati dalla UE. Il presidente della Commissione eletto a luglio 2014 è Jean Claude Juncker, fortemente voluto dal patto politico che vede gli schieramenti di destra e sinistra uniti nello stesso abbraccio. Con lui continueranno le politiche di rigore e tagli al bilancio. Tutto il MoVimento 5 Stelle vuole riportare i cittadini al centro delle istituzioni. Vuole restituire loro la sovranità che i burocrati europei hanno loro sottratto. Per questo motivo voterà contro questa Commissione".


Da: M5S Europa


Il M5S sostiene i lavoratori e le piccole e medie imprese. Il PD no!!!

Martedì 21 ottobre 2014, durante la plenaria di Strasburgo, popolari e socialisti hanno scoperto le carte. Durante il dibattito sulla conferenza sul lavoro di Milano, gli esponenti del 'partito unico' hanno affilato le armi e messo insieme grano e paglia: difeso la flessibilità cattiva e fatto fuori quella buona.
Con il Jobs Act, Renzi vuole rendere più facili i licenziamenti e promuove la flessibilità che rende precaria la vita delle persone e ne svuota la naturale propensione alla costruzione di un progetto di vita. Con i suoi parlamentari europei, Renzi si appresta anche a votare la fiducia alla Commissione Junker, quella che con Katainen non ammette le flessibilità buona, quella cioè che permette agli Stati di fare investimenti, necessari per la crescita, fuori dal vincolo del 3%. Ecco le conseguenze politiche del Patto del Nazareno: far governare in Italia direttamente la Merkel, l'unica che a Milano ha apprezzato il Jobs Act, l'unica che ancora difende le politiche di austerità.
Un po' meno a carte scoperte ha giocato uno dei rappresentanti europei del PD, Brando Benifei, che, incalzato da parte del M5S sul come possono essere incentivate le piccole e medie imprese ad assumere se in Italia sono strangolate da una pressione fiscale che arriva al 70%, è riuscito a malapena a balbettare che la domanda "non è pertinente"


venerdì 24 ottobre 2014

LINUX DAY 2014

Domani a Bergamo in Via dei Caniana,2 presso UNIVERSITÀ DI BERGAMO si svolgerà il LINUX DAY 2014.

Qui il programma:


Sessione mattutina (9.00 - 13.00)



Aula Galeotti 

  • 9.00 - 9.30 — Chi siamo: presentazione dell'associazione e dell'Università
    BGlug e UniBg
  • 9.30 - 10.30 — Migrazione delle scuole a Linux
    Flavio Castelli e Silvio Moioli
  • 10.30 - 11.30 — Il progetto LibreOffice Italia
    Italo Vignoli
  • 11.30 - 12.30 — Colorazione digitale con GIMP
    Dario Coco
  • 12.30 - 13.00 — Bitcoin e criptovalute
    Manuel Casarin

Aula 10

  • Installation Party

Aula 11

  • 10.30 - 11.30 — Un progetto opensource: un simulatore di volo
    Adriano Bassignana

Sessione pomeridiana (14.30 - 17.00)




Aula Galeotti

  • 14.30 - 15.30 — Docker: nuove frontiere della virtualizzazione
    Flavio Castelli
  • 15.30 - 16.30 — CPU: dalla porta logica al sommatore
    Alain Bravo
  • 16.30 - 17.00 — NixOS: affidabilità e configurazione dichiarativa
    Dario Bertini

Aula 10

  • Installation Party

Aula 11

  • 15.00 - 17.00 — Tavola rotonda: Linux nella pubblica amministrazione
    Andrea Rossetti
Potete scaricare la locandina qui

LibreItalia al LinuxDay 2014





giovedì 23 ottobre 2014

#sfasciaitalia #attiVaitalia: contro gli inceneritori, rifiuti zero a Brescia!!!

Appuntamento a Brescia il 25 Ottobre alle ore 15,30 ai portici di Piazza Vittoria, contro il decreto Sfascia Italia del governo, che:
-aumenta gli inceneritori
-aumenta la circolazione dei rifiuti sul territorio
-promuove gli inceneritori a siti di interesse strategico
-accentra le decisioni in materia solo alla Presidenza del Consiglio
-facilita gli espropri per gli impianti.
Il MoVimento 5 Stelle dice NO, e ha già detto NO presentando il suo decreto legge "alternativo", l'AttiVa Italia!
Vieni anche tu a Brescia, per dire Sì alla politica dei Rifiuti Zero.

Diffondi il più possibile questa iniziativa, ti aspettiamo!!!

Alluvioni, vigileremo sugli impegni presi dal governo

Non si gioca sulla pelle degli italiani. Davanti alle tragedie che hanno caratterizzato l'Italia negli ultimi mesi, il nostro obiettivo è dare un aiuto concreto alle persone che sono state colpite dagli ultimi disastrosi eventi atmosferici. Le mozioni del M5S a prima firma Fucksia e Donno sono state approvate, ma la prima vittoria è stato portare il Parlamento a discutere su questi temi.
Abbiamo ottenuto l'impegno affinché venga predisposto un piano nazionale di messa in sicurezza del territorio, e che ci siano fondi per la prevenzione e fondi per la gestione dell'emergenza, che venga fatta una ricognizione dei danni e disposto un piano di bonifica con il ripristino dei canali.

Il governo ha accolto la nostra spinta a dare attuazione al piano di programma tra lo Stato e la regione Puglia fermo dal 2010 e si è impegnato a prevedere l'esclusione dal patto di stabilità per le opere di mitigazione del dissesto e di bonifica delle aree. Consentirà di aprire una linea di credito presso la Banca del Consiglio d'Europa, affinché intervenga in caso di emergenze.
Vigileremo affinché gli impegni presi oggi dal governo siano onorati. E chiederemo ai cittadini di fare altrettanto, di essere come sentinelle sul territorio.

Fonte: http://goo.gl/V4VOHk


mercoledì 22 ottobre 2014

Giustizia: M5S, Consiglio d'Europa fotografa immobilismo Governo!!!

Un altro triste primato, di cui non andare certo orgogliosi, e sul quale l'azione del governo è totalmente passiva, condita da slogan elettoralistici tipici, sì, del più insano populismo. Così, i parlamentari M5S membri del Consiglio d'Europa, Maria Edera Spadoni, Manlio Di Stefano, Vincenzo Santangelo e Nunzia Catalfo, commentano il report diffuso stamane dall'organo internazionale, secondo cui all'Italia anche quest'anno spetta la maglia nera in materia di giustizia.

In Europa, il nostro Paese è infatti lo Stato in cui i tempi della giustizia sono più lunghi: 2.648 giorni per ottenere un giudizio in primo grado per bancarotta
, 770 giorni per una causa di divorzio.
Mentre alla fine del 2012, l'Italia era il Paese con più processi penali pendenti: 1.454.452, e il secondo, dopo la Germania, per numero di cause civili in attesa di giudizio: 4.650.566.
Il Coe fotografa l'immobilismo di un esecutivo preoccupato e vendere solo le sue dichiarazioni sulle prime pagine dei giornali. La realtà è che la riforma della giustizia sbandierata da Matteo Renzi, oltre che presentare pericolosissime lacune, è ancora bloccata nei garage degli uffici del legislativo di palazzo Chigi.
Era il 29 agosto quando il Cdm la licenziò, e dopo titoli e titoloni sulle prime pagine dei quotidiani e ampi dibattiti agostani, non c'è ancora un testo scritto. Dal 24 novembre 2011, peraltro, il nostro ordinamento (cioè la legge Vassalli del 1988) è stato dichiarato dalla Corte di Strasburgo non conforme al diritto comunitario, e l'Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora dalla commissione europea il 26 settembre 2013.
C'è dunque il fondato pericolo che venga aperta una procedura d'infrazione, l'ennesima, che ci costerebbe una sanzione di almeno 37 milioni di euro e che oggi cresce di altri 36 mila euro al dì.

Fonte: http://goo.gl/PXR0NH

martedì 21 ottobre 2014

Le neo-mamme ingannate da Renzi!!!

Matteo Renzi ha pensato ancora una volta di farla grossa: invece di annunciare nelle sedi istituzionali il contenuto della mancetta alle famiglie, ha programmato uno show per il popolino davanti al quale Berlusconi, padrone di casa a Mediaset, sarebbe impallidito.
Nel programma domenicale di Barbara D'Urso il premier ha lanciato una delle sue bombe ad effetti speciali: 80 euro al mese per le neo-mamme, fino al terzo anno di età del bambino. È riuscito così a trasformare una misura di portata insignificante in un trionfo di applausi e "selfie", e una legge di stabilità disastrosa in una rivoluzione. Naturalmente, nonostante il pubblico ammaestrato di Canale 5 dimostrasse entusiasmo, non c'è di che essere felici.
Renzi ha messo a disposizione delle famiglie solo mezzo miliardo di euro, nel contesto di una legge finanziaria che farà sborsare alle stesse famiglie un importo ben maggiore. Non serve un economista da Nobel per capirlo. Mentre Renzi da una parte taglia le tasse, in particolare alle grandi aziende, dall'altra le reintroduce per le imprese e soprattutto per le famiglie. Cos'altro sono infatti i tagli di spesa lineari alle Regioni, alle Province e ai Comuni per circa 8 miliardi se non sforbiciate ai servizi locali (dalla scuola alla sanità) ed innalzamento del costo degli stessi servizi per i cittadini e le famiglie?
Non solo. Nella stabilità 2015 Renzi ha previsto una pericolosissima clausola di salvaguardia, vale a dire una misura che scatterà automaticamente nel caso in cui il Governo abbia sbagliato i calcoli e il rapporto deficit/pil superi il 3%. Si tratta di un nuovo aumento dell'Iva, la tassa indiretta sui consumi. L'Iva, la tassa più iniqua in assoluto, aumenterà come d'incanto, deprimendo ancor più la domanda interna e le vendite delle aziende. E aumenti dell'Iva sono previsti sia nel 2016, che nel 2017 e 2018 e riguarderanno l'Iva agevolata al 10% così come quella al 22%. A pagare la nuova Iva sarebbero i cittadini e le imprese facendo meno utili. Un costo enorme, tanto più per una famiglia che avesse avuto la malsana idea di sfornare un bimbo.
Già dal 2015, poi, si aggiungerebbe anche un aumento dell'accisa sui carburanti per 1 miliardo nel caso in cui la lotta all'evasione non desse i frutti sperati. Nei vincoli sfascia-Italia dell'euro saremo sempre in balìa di indecorose televendite elettorali come quella di domenica su Canale 5, a dispetto di una realtà che è ben più nera di quello che la nota economista Barbara d'Urso fa credere nel suo programma per cittadini addormentati. Da Renzi altri 80 euro per comprare consenso, mentre l'Italia precipita.

Fonte: http://goo.gl/hEFCsD



lunedì 20 ottobre 2014

Come non trattare il bilancio dello Stato: nessuna copertura per l'autismo!!!

Il disegno di legge sulla "...prevenzione, cura, riabilitazione delle persone affette da autismo e assistenza alle famiglie" non ha le coperture. Lo notano le senatrici del M5S in commissione bilancio.
Viene da chiedersi, per fare un esempio, perché i soldi che non si trovano per un tema così delicato, si garantiscono senza problemi per la cassa integrazione ai dipendenti politici o per il comune di Roma, con altri 110 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità dopo i già discutibili decreti "Salva Roma" e "Roma Capitale".
Il M5S contesta da tempo l'uso che la maggioranza fa del bilancio dello Stato. In esso si annidano tutele a privilegiati, tagli alla spesa sociale e agli investimenti produttivi. Il risultato è che il Paese non cresce, il bilancio risulta comunque insostenibile perché il pil è stazionario o in calo e non si investe neppure sui più deboli e bisognosi, come le persone autistiche e le famiglie che con coraggio e amore se ne fanno carico.
Il M5S al Governo rivoluzionerebbe il bilancio dello Stato. È ora di passare la mano a chi investirebbe su presente e futuro del Paese.

Fonte: http://goo.gl/oXojns


domenica 19 ottobre 2014

Crisi economica e reddito di cittadinanza: come far ripartire il Paese

Crisi economica e reddito di cittadinanza: come far ripartire il Paese.
I dati raccolti dal Censis nel suo "Diario della transizione" fotografano un Paese nel pieno della tempesta economica. Nessuna ripresa in vista se non si agisce sulle vere cause della crisi italiana, che è anche crisi europea ma non più occidentale in senso lato. Usa, Regno Unito e Giappone, infatti, tra alti e bassi, sono da tempo usciti dalla recessione e hanno ricominciato a crescere.
Il Censis ha il merito di far luce sulla situazione del risparmio in Italia. I cittadini italiani hanno pensato giustamente di tutelarsi, nel bel mezzo di una crisi lunghissima, esasperata dalla suicida politica economica europea. "In un contesto così difficile, con crescita e occupazione che non ripartono, gli italiani pensano sia essenziale proteggersi in caso sopravvenga una malattia, la perdita del lavoro o semplicemente per fronteggiare le spese impreviste", tanto che la propensione ad accantonare quote crescenti del reddito ha portato ad un incremento del 9,2% in termini reali della massa finanziaria fra 2007 e 2014.
In altre parole, gli italiani non solo guadagnano meno, a causa anche dell'esplosione della disoccupazione, ma risparmiano in misura crescente ciò che incassano dalla loro attività lavorativa o di impresa.
Una delle principali intuizioni del grande economista John Maynard Keynes fu che il risparmio non si traduce necessariamente in investimento, al contrario di ciò che pensavano gli economisti classici. Significa che la parsimonia, qualità virtuosa se considerata per il singolo individuo, diviene un flagello per l'economia se all'improvviso tutti iniziano a risparmiare buona parte delle proprie entrate. Le economie del Sud Europa, in particolare, si trovano nella situazione in cui a causa del continuo e disperato risparmio su redditi sempre più bassi, crollano i consumi e le vendite, e quindi anche gli utili delle aziende. Se le aziende non fanno profitti sono costrette a reprimere i costi (i salari nello specifico), ridimensionare la produzione e quindi licenziare i lavoratori non più necessari.
Quello che ci dice il Censis attraverso i suoi dati, perciò, è che l'Italia, insieme a molti altri Paesi, è entrata in un circolo vizioso di bassa spesa privata, bassi utili e bassi investimenti. A tutto ciò si aggiunge che le banche, per paura di creare altri buchi di bilancio in seguito a prestiti non restituiti, stringono i cordoni della borsa. È il cosiddetto credit crunch.
È evidente che da questa tragica situazione i privati non possono uscire solo con le loro forze. Serve l'intervento dello Stato, il quale deve permettere ai consumi di ripartire, alle vendite di risalire insieme agli investimenti e ad un circolo virtuoso di sostituirsi alla recessione. Lo Stato può e deve agire con investimenti pubblici nei settori strategici (ad esempio creando centinaia di migliaia di posti di lavoro nel settore dell'energia pulita, come il M5S predica da tempo) e agendo sul benessere delle famiglie innanzitutto evitando a milioni di persone di cadere nella miseria. Questo si può fare con un reddito di cittadinanza che non è da intendersi come mancia elettorale sullo stile degli 80 euro di Renzi, bensì quale provvedimento legato al lavoro, secondo quanto è già scritto nella proposta di legge del M5S più volte presentata nel corso dell'ultimo anno e mai accolta dalla maggioranza.

Un reddito individuale in cambio di un servizio alla comunità locale, e nel contesto di investimenti pubblici che intanto consentono al settore privato di ripartire garantendo anche il rispetto dell'ambiente. Un modello di sviluppo fondato sulla ripresa dell'occupazione, sull'innovazione e la sostenibilità ambientale è ciò che distingue il M5S dalle altre forze politiche.
Il reddito di cittadinanza è più di una proposta isolata, è un'àncora di salvezza per far ripartire la nostra economia interna e garantire ai cittadini un welfare State degno di un Paese civile.
E' evidente che nulla di tutto ciò, dagli investimenti pubblici al reddito di cittadinanza, è concepibile negli attuali vincoli di bilancio europei. Il destino dell'austerità, strettamente legato a quello dell'euro, tarda a compiersi, per le resistenze delle élite europee.
Il M5S deve rappresentare un'alternativa a questo lacerante modello di sviluppo.



sabato 18 ottobre 2014

Stampanti 3D, il governo pensa ad altro. E lo ammette pure!!!

E menomale che lo ammettono pure loro. Sentite infatti cosa risponde il ministero dello Sviluppo a un'interrogazione del nostro Davide Crippa, in Commissione Attività produttive della Camera, in merito ai sostegni finanziari stanziati nell'ultima Stabilità per l'artigianato digitale e, in altre parole, per le imprese che puntano sulle stampanti 3D: "L'esiguità delle risorse disponibili ridottesi, per effetto dei tagli in bilancio" da 10 milioni di euro a 4,6 milioni, non permette "di perseguire alcuno degli obiettivi della norma", spiega il Mise.
Poi aggiunge: "Alla luce della rilevanza dei temi per lo sviluppo territoriale toccati dalla norma di legge, si ritiene, pertanto, opportuna una riflessione volta a ridefinire le disposizioni in argomento".
Il governo Renzi ammette insomma che la manifattura sostenibile è un settore di grande "rilevanza". Ok, ma poi che fa? Definanzia il già striminzito contributo che era stato inserito nella Finanziaria da Letta.
Morale? Palazzo Chigi prende e perde tempo.
Il M5S considera, invece, strategico il nuovo artigianato digitale e in più provvedimenti ha cercato di inserire un sostegno forte alla promozione di incubatori e reti di impresa di comparto. Anche durante l'evento #Italia5Stelle al Circo Massimo abbiamo dato grande spazio alle stampanti 3D.
Come al solito, il governo non vede oltre il proprio naso. Mentre il MoVimento 5 Stelle guarda ai comparti strategici per la crescita del futuro!!!

Fonte: http://goo.gl/zAw0Z1


venerdì 17 ottobre 2014

Beppe Grillo e l'open source.


INTERNET COME BENE COMUNE

Leggete bene queste due domande, stampatevele nella mente.
1 - "L'accesso alla banda larga dovrebbe essere un diritto di tutti gli europei. Cosa intende fare la Commissione Europea per garantire questo diritto che è alla base dello sviluppo di un mercato unico digitale?"
2 - "Internet è indispensabile quando un cittadino deve rapportarsi con le istituzioni pubbliche, è una via di accesso ai fatti di attualità, alla conoscenza, alla cultura ed è un modo per rimanere vicino quando si è lontani. L'UE si rende conto che questi aspetti della rete sono beni comuni, e costituiscono un bene comune situato al di fuori delle leggi di mercato?".

Due domande che portano il tema dell'open data, della centralità di internet, della possibilità per tutti i cittadini ad accedere alla rete a pari condizioni nel cuore dell'Europa.
Due domande rivolte dai portavoce M5S Tiziana Beghin e Marco Zullo ad Andrus Ansip, il Commissario designato da Juncker per gestire il futuro del mercato unico digitale dell'Unione.
Due domande rivolte da cittadini che hanno la possibilità per tutti gli europei di accedere senza discriminazioni di sorta alla conoscenza dei problemi e, dunque, di poter scegliere in modo consapevole e ragionato, senza apartheid fra nuove e vecchie generazioni, fra chi abita in città e chi ancora, purtroppo, deve macinare chilometri e affidarsi ad un internet point.

      
"Internet non è solo un luogo dove si vendono e si comprano beni, servizi o intrattenimento - ha insistito Marco Zullo - Dal nostro punto di vista internet è come l'acqua, è come un bene comune, un bene di pubblica utilità".
"Il potenziale della diffusione di connessione veloce consiste anche nell'avvicinare sempre più i cittadini ai centri di decisione per arrivare un giorno a quella democrazia diretta in cui, da esponente del Movimento 5 stelle, io credo fermamente - ha insistito Tiziana Beghin - L'accesso alla banda larga dovrebbe quindi essere un diritto di tutti gli europei".


 

Domande non banali, seguite, purtroppo, dalla solita diplomazia euroburocratica spesso povera di contenuti: "Dobbiamo dare sostegno per sviluppare questo 'ultimo miglio' come si dice, per dare spazio a una giusta rete anche negli ambiti rurali", ha risposto Ansip scoprendo incredibilmente l'acqua calda. E ancora: "Internet deve restare aperto e deve essere inclusivo. Ovviamente nell'UE dobbiamo tutelare la nostra diversità culturale, e bisogna intervenire a livello di normative". Straordinario, e chi l'avrebbe mai detto!
Il Movimento 5 stelle non lascerà cadere la questione come una foglia d'autunno, come sembra augurarsi il signor Commissario. Ansip è avvisato.

Fonte:  http://goo.gl/1V3y7u



giovedì 16 ottobre 2014

Renzi infila nella manovra la porcata della clausola taglia-sanità!!!

Il Presidente del Consiglio, se ha coraggio, vada in tv a dire la verità agli italiani, quella verità che ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha nascosto: cioè che la sua Legge di Stabilità scarica sulle spalle delle Regioni 4 miliardi di tagli e che questi si tradurranno in tagli alla Sanità, cioè sulla carne viva dei cittadini.
La bozza presentata ieri in pompa magna dal premier nasconde una vera e propria trappola per le Regioni, la cosiddetta clausola 'taglia-sanità': se entro il 31 gennaio 2015 i governatori non troveranno un accordo per ripartire i 4 miliardi di spending review a loro carico, il governo potrà intervenire 'considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale'. Un vero e proprio ricatto, una porcata che lascia al governo la libertà di mettere mano anche ai fondi che normalmente sono previsti per la sanità e che rischia di mandare in tilt un Sistema sanitario nazionale già ridotto al collasso.
Questo governo ci sta truffando, spacciando per buona una manovra irresponsabile che in realtà ammazza uno dei comparti più delicati del Paese e viola palesemente il Patto della Salute che lo stesso governo aveva firmato ad agosto con le Regioni. Il Patto stanziava 112 miliardi per il 2015 e 115 per il 2016, ma ora questi soldi rischiano di sfumare via.
E tutto questo perchè? Perchè Renzi ha usato la Legge di Stabilità per poter dire di non aver sforato i margini del 3% imposti dall'Europa, anche se in realtà le coperture non ci sono, e accreditarsi così agli occhi della Merkel, facendo pagare però un conto salatissimo ai cittadini. Un'azione inaccettabile, che ancora una volta ci fa vergognare di averlo come Presidente del Consiglio.

Fonte: http://goo.gl/1b8Jfm


mercoledì 15 ottobre 2014

Fuori dall'euro, per un'Italia a 5 stelle!!!

Il M5S ha un programma in continua evoluzione, sempre più particolareggiato, ed è giusto così. Ma Beppe Grillo, durante la tre giorni del Circo Massimo, ha detto qualcosa di molto importante: "Dobbiamo concentrarci su due o tre cose fondamentali!". È una questione di priorità. Prima un salvagente a chi questa crisi economica infinita la sta pagando già oggi - come dimostrano i dati sulla povertà assoluta in Italia -subito dopo l'Italia 5 Stelle che tutti i parlamentari hanno presentato in uno degli eventi politici più partecipati di sempre.
Quali sono, allora, i due punti fondamentali che distinguono il M5S da qualunque altra forza politica?
Il reddito di cittadinanza e l'uscita dall'euro.
Sono le fondamenta grazie alla quali l'Italia, riconquistando la sua indipendenza, può risollevarsi dalla depressione economica, sociale e culturale in cui sta agonizzando. L'Italia 5 Stelle ci aspetta dietro l'angolo, ed è un Paese dove il lavoro abbonda ma non è che una parte della vita delle persone, dove la crescita non è più un ricatto ma il presupposto di migliori condizioni di vita per i cittadini. Lavoro, sostenibilità, ambiente, democrazia, Costituzione sono le parole decisive per uscire da un incubo durato decenni e "riveder le stelle".
Reddito di cittadinanza ed uscita dall'euro sono legati come gemelli siamesi. Non è possibile l'uno senza l'altra.
Vediamo allora come il M5S vuole uscire dall'euro coinvolgendo i cittadini, informandoli, rieducandoli alla democrazia.
Beppe Grillo, dal palco del Circo Massimo, ha previsto tre tappe:
- Una legge di iniziativa popolare per indire un referendum consultivo di indirizzo sull'uscita o meno dall'euro (il referendum consultivo non è previsto dall'ordinamento italiano ma fu realizzato nel 1989 per consultare i cittadini sul potenziamento delle istituzioni europee, grazie ad una legge costituzionale specifica; il tutto può essere ripetuto, oggi, per ridiscutere questa Europa della finanza imposta negli anni '90 senza nessuna ulteriore consultazione popolare).
- La pressione dei nostri 150 parlamentari e di milioni di cittadini perché questa legge di iniziativa popolare non sia ignorata e si trasformi in legge dello Stato, aprendo le porte al referendum consultivo e costringendo alla coerenza partiti schierati contro l'euro come Lega, Fratelli d'Italia e alcuni parlamentari di Forza Italia.

- Il referendum consultivo vero e proprio sull'euro.
Alla fine di questo percorso profondamente democratico - che il M5S arricchirà di eventi informativi, partecipazione, dibattiti - il Governo a 5 stelle avrà la legittimazione popolare per decidere delle sorti dell'euro e dell'Italia.
Solo fuori dall'euro e dai suoi assurdi vincoli di bilancio il reddito di cittadinanza potrà trasformarsi in un programma di sviluppo sociale, economico e culturale. Ripenseremo insieme il lavoro, gli investimenti pubblici, il nostro modello di sviluppo, riappropriandoci della sovranità democratica e di una politica industriale che a questo Paese manca da troppo tempo.
Quello del MoVimento 5 Stelle è allo stesso tempo un progetto e un sogno. Non si tratta però del sogno europeo imposto da burocrati non eletti e che presto si è trasformato in un incubo. I cittadini non devono più dormire. Quello a 5 stelle è un sogno ad occhi aperti, consapevoli che insieme, da comunità, ce la possiamo fare. In alto i cuori, riprendiamoci la sovranità!

Fonte:
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2014/10/fuori-dalleuro-per-unitalia-a-5-stelle.html


lunedì 13 ottobre 2014

#AttiVaItalia: più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle!!!

Se fossimo noi al governo sapremmo come fare e cosa fare: ridurre i rifiuti, costruire un piano nazionale di bonifica, incrementare le energie rinnovabili, rendere l'acqua definitivamente pubblica. Così vorremmo il decreto Sblocca Italia. In pratica, esattamente il contrario di quanto ha predisposto il governo.
È possibile. È tutto a portata di mano, e nelle audizioni in Commissione Ambiente ce lo hanno confermato anche esperti, associazioni di settore, imprenditori.
Sbloccare l'Italia è possibile e fondamentale. Ma certo non come vuole fare il governo, a discapito della nostra salute, dell'ambiente, dei beni comuni, riportando l'Italia al Medioevo energetico, come se tecnologia e innovazione non fossero strade percorribili.

Per la prima volta il Movimento 5 Stelle va oltre la doverosa lotta che comunque faremo in Aula e in commissione contro il decreto SfasciaItalia. E abbiamo scritto un vero decreto Sblocca Italia. Un decreto ombra, il nostro AttiVaItalia che oggi presenteremo in una conferenza stampa alla Camera.

Se governassimo noi, non nomineremmo mai Commissari per le bonifiche: gli inquinamenti industriali non sono eventi improvvisi né imprevedibili. Istituire il Commissario serve solo ad aumentare i costi della macchina dello Stato e a semplificare, sottraendolo dall'opinione pubblica, i progetti di bonifiche che con lo SfasciaItalia potranno avvalersi anche di autocertificazioni.
Controlli incrociati e dati a disposizione di tutti, questo vogliamo nel nostro decreto. E chi inquina deve necessariamente pagare.
Si dovrà provvedere a un piano di bonifica nazionale; i siti inquinati che Clini ha scaricato sulle Regioni torneranno di competenza statale, come il Tar ha da poco decretato in merito alla Valle del Sacco. I cittadini devono poter essere informati passo dopo passo di quanto accade sul loro territorio. Trasparenza dei dati e registro dei tumori obbligatorio sono previsti dal testo che abbiamo preparato.
Capitolo rifiuti: lavoreremmo per una riforma del ciclo dei rifiuti che parta dalla loro riduzione. Puntiamo sul vuoto a rendere e sul riuso degli oggetti. I comuni creeranno dei centri per il recupero. Si vuole rilanciare il lavoro? Ecco come fare, con i green jobs, la riqualificazione energetica degli edifici. La prima fonte di energia è il risparmio. Se obbligassimo a rendere le case meno passive, anche con incentivi e defiscalizzazioni, innescheremmo cicli virtuosi nell'economia. Gli interventi di tutela del territorio per proteggerli dal dissesto idrogeologico devono essere esclusi dal patto di stabilità. Introdurremmo un geobonus fiscale fino al 65% per chi effettua interventi di mitigazione del rischio.
Stop alla privatizzazione dell'acqua: non è una merce, non è un bene di pochi. Bisogna far ripartire la ricostruzione di una gestione dell'acqua, dei rifiuti, del trasporto pubblico, di quei servizi comuni, insomma, per noi fondamentali. Vogliamo introdurre Piani di gestione e tutela delle acque, a livello di distretti idrografici, tenendo in considerazione quindi il ciclo idrologico, ovvero la stretta interconnessione tra acqua, agricoltura e produzione di cibo, salute ed energia.
Il governo nello SfasciaItalia punta a rendere di interesse strategico trivelle e inceneritori? Per noi lo sono quei terreni dove ci sono coltivazioni Igp, Doc, DOCG. E lì dovranno essere vietati interventi di ricerca, prospezioni e sfruttamento di idrocarburi. Esattamente il contrario di quello che hanno immaginato e scritto Renzi &  Company. Ogni miliardo investito nelle energie fossili crea 500 posti di lavoro. Gli stessi soldi investiti nelle rinnovabili ne generano 3000. Se i soldi fossero i vostri, dove li investireste, dove rendono di più o di meno? Ecco, i soldi sono proprio i vostri.
Renzi ha promesso 3,9 miliardi di euro per le opere pubbliche. Ma poco più del 2% disponibili subito. Il grosso arriverà, se lo SfasciaItalia diventerà legge, solo nel 2018. Noi vogliamo togliere linfa alle opere inutili e al cemento dannoso. Con il nostro decreto AttiVaItalia, usiamo gli stessi 4 miliardi per creare migliaia di posti di lavoro attraverso la riqualificazione energetica degli immobili, anche con agevolazioni fiscali. 

Un miliardo investito genera circa 1700 posti di lavoro. Vogliamo sottrarre spese inutili alla gestione della politica. E vogliamo usare tutte le risorse dello Stato per Sbloccare davvero l'Italia, nell'interesse dei cittadini e non di un gruppetto di industriali e multinazionali straniere.


Scarica il volantino, distribuiscilo, aiutaci a informare e a combattere! 

Codice della strada: tra bici e car pooling, ecco le nuove norme targate M5S!!!

Definizione normativa per il car pooling, possibilità di parcheggiare le bici anche sui marciapiedi in sicurezza, gradualità delle multe comminate per infrazioni sulle strisce blu tenendo conto dei tempi di permanenza illegittimi.

Questi sono solo alcuni dei risultati che abbiamo ottenuto durante l'approvazione della legge delega del codice della strada.

Nel dettaglio, grazie al nostro intervento il car pooling, sistema di trasporto che consente a ciascun cittadino di dare o ricevere un passaggio in auto condividendo le spese di viaggio, finalmente entra nel codice della strada e nel lessico legislativo. Il car pooling, per il quale fino ad oggi esisteva una definizione e un inquadramento ufficiale, verrà dunque definito come "servizio di trasporto, non remunerato, basato sull'uso condiviso di veicoli privati tra due o più persone che debbano percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messe in contatto tramite servizi dedicati forniti da intermediari pubblici o privati, anche attraverso l'utilizzo di strumenti informatici". Riteniamo questo sistema di trasporto utile e intelligente, perché invita a limitare l'uso individuale dei veicoli privati e determina tasche degli utenti, l'ambiente e la circolazione stradale.

Tra le misure passate che ci rendono particolarmente soddisfatti c'è quella che nel Codice della Strada dedica una maggiore attenzione verso la sicurezza utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti), anche attraverso l'aggiornamento della normativa sulla segnaletica stradale.

Altro nostro provvedimento approvato è quello che consente il posteggio delle biciclette nelle aree riservate ai pedoni, "ove questa misura non rechi intralcio o pericolo" così da favorire la coesistenza di diversi tipi di utenza negli spazi comuni. Fino ad oggi, infatti, le biciclette che venivano parcheggiate negli spazi riservati ai pedoni in teoria potevano essere soggette a multa: un'eventualità che in realtà si verificava solo di rado e che grazie al nostro provvedimento viene abolita del tutto. La nostra attenzione nei confronti della mobilità dolce ha prodotto anche un'altra proposta per consentire alle bici di circolare sulle corsie preferenziali del trasporto pubblico.

Un altro emendamento M5S spinge gli enti preposti all'assunzione di iniziative per rivedere l'attuale normativa relativa alla sosta tariffata e all' introduzione di un sistema sanzionatorio graduale che tenga conto dei tempi di permanenza illegittimi. Chiediamo inoltre che sia stabilita una soglia di tolleranza non soggetta a sanzione e che venga predisposta una procedura amministrativa che imponga all'organo accertatore di lasciare sul veicolo il preavviso di sanzione.

Ancora, abbiamo ottenuto che venga realizzato l'accorpamento-messa a sistema della banca dati per gli agenti con funzione di polizia stradale e infine, siamo riusciti a introdurre un vincolo di destinazione per le multe. In particolare, il 60% delle entrate da sanzioni amministrative locali o regionali dovranno essere utilizzati per interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture e il 20% per l'installazione e alla manutenzione di strumenti per il controllo in remoto delle violazioni.

Fonte:
http://goo.gl/Cv3kKl


Cosa ha fatto il movimento 5 stelle fino ad ora? Che cosa vorrebbe fare?

Due domande che sicuramente ci hanno fatto in molti e a cui non sempre riusciamo a rispondere completamente.
Qui sotto riassunti tutti i risultati raggiunti e i risultati che vorremmo raggiungere a livello nazionale divisi in categorie