Con il decreto competitività e il cosiddetto 'taglia bollette', il governo Renzi prometteva di ridurre del 10% il costo dell'energia per le imprese, andando a tagliare parte di questi oneri. Ma il presunto 'sconto' è stato finanziato 'bastonando' la produzione di energie pulite, a vantaggio, non serve dirlo, della produzione di energia fossile.
Parte dei soldi che derivano da questa incomprensibile tassazione sulle rinnovabili, paradossalmente andranno a compensare i cittadini di quei territori che ospitano centrali nucleari in dismissione e depositi di scorie. In sostanza il governo toglie risorse all'energia pulita per 'risarcire' chi, a causa della dissennata politica energetica del passato, oggi è costretto convivere con centrali nucleari in via di dismissione.
Ma non è tutto: uno studio della CGIA di Mestre ci spiega che solamente il 15% delle piccole e medie imprese - che costituiscono gran parte del tessuto industriale di questo Paese - beneficerà di questa misura, mentre verranno lasciate a bocca asciutta oltre 4 milioni di piccole imprese.
Nel frattempo, il taglio delle bollette della luce assomiglia sempre più a una chimera, o meglio a una bufala, e nei prossimi mesi gli italiani potrebbero ritrovarsi a pagare un conto ancora più salato. Secondo quanto riportato dalla stampa, infatti, dal Ministero dello Sviluppo economico starebbe per arrivare un vero e proprio 'aiutino' al Rigassificatore Olt di Livorno, un impianto nato già con scarse possibilità di operare in maniera efficiente e in condizioni di sicurezza, di cui il Movimento 5 Stelle si occupò già lo scorso anno con una interrogazione presentata in Senato.
Per sostenere la sua attività, il governo sarebbe pronto a concedere un sostegno pari a circa 90-110 milioni l'anno per 20 anni (a decrescere) che andrà a gonfiare, ça va sans dire, le nostre bollette dell'energia elettrica.
da Senato Cinque Stelle
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