sabato 14 marzo 2015

TTIP e agricoltura: tuteliamo le nostre eccellenze



Stiamo cercando di smontare, un pezzo alla volta, tutti i miti sul TTIP. E' un'impresa faticosa, perché la maggior parte dei dati sensibili sono mantenuti segreti dai grandi decisori americani ed europei. Ma se ci avete seguito, avrete già notato come il velo su questo trattato si stia lentamente alzando grazie al lavoro dei portavoce in Europa del M5S.
Oggi aggiungiamo un pezzo al puzzle, quello sulla tutela del settore agroalimentare, un altro comparto la cui eccellenza sarà messa a rischio se questo leviatano commerciale dovesse passare. Ne parliamo con Marco Zullo, che in Commissione AGRI sta lavorando alacremente per tutelare sia i nostri prodotti, sia la salute dei cittadini europei.



 


Ancora molti non lo sanno... Cerchiamo di definire cos'è il TTIP.
"Il TTIP è un accordo commerciale che l'Europa sta contrattando con gli Stati Uniti. Consiste nel trovare una linea comune tra due approcci diversi al sistema commerciale. In particolare, l'America tutela prima di tutto l'immissione sul mercato di un prodotto. Al contrario, l'UE predilige la tutela del consumatore, e quindi la sicurezza. Stiamo parlando di un compromesso: si tratta di trovare un accordo tra un sistema - quello americano - più libertario, e un altro - quello europeo - molto più rigido. Una posizione di mezzo significherà, per noi, dover rinunciare a qualcosa in termini di sicurezza".
In che modo questo accordo commerciale andrà ad impattare sul settore agroalimentare europeo?
"L'approccio dei sistemi è completamente diverso. La grandezza media dei terreni delle aziende agricole in USA è di 700 ettari. Quella europea di 7 ettari. Anche il metodo industriale per ottenere i prodotti è quindi diverso. Da una parte ci si approccia in termini di quantità, dall'altra in qualità. A livello di Europa non possiamo reagire al compromesso, perché vorrebbe dire perdere uno dei nostri tratti distintivi nel settore: qualità e sicurezza. Dobbiamo invece puntare su quello che nessuno potrà portarci via, cioè le eccellenze del territorio. Con questo accordo, sono i pochi dati della Commissione Europea a dirlo, mettiamo a rischio l'intero comparto agricolo. Potremmo avere delle grandissime perdite per quello che riguarda il settore dei cereali e quello delle carni. Per, in cambio, una stima incerta di vantaggi sul latte e sul formaggio. La bilancia è nettamente a nostro sfavore. Da considerare anche che per entrare nel mercato americano le nostre eccellenze dovranno non solo essere capaci di fare squadra (per competere sulla quantità), ma anche confrontarsi con il modello distributivo americano, radicalmente diverso da quello europeo. Infatti, in Europa ci si concentra molto su quella che è la limitatezza territoriale dei mercati, un concetto che nell'estensione dei territorio statunitensi non viene nemmeno presa in considerazione".
Quali sono i rischi che corrono i prodotti di qualità europei che al momento sono tutelati dalle nostre norme sull'etichettatura?
"La qualità dei nostri cibi e di quelli che verranno immessi sul mercato europeo è a rischio. Innanzitutto, andremo a perdere informazioni dal punto di vista dell'etichettatura. Il sistema americano, come dicevo prima, è più libertario e non ha intenzione di rispettare quelli che per noi sono principi di cautela essenziali. Basti pensare all'uso che si fa negli USA della carne clonata, o del consumo di cereali OGM, oppure di sistemi di pulizia degli alimenti utilizzando prodotti chimici vietati in Europa. Per difendere il libero mercato verrà messo in discussione anche il concetto di "km zero" e quindi di produzione locale. Infatti, se le regole non verranno cambiate, rischiamo che un produttore americano possa ricorrere in tribunale considerando lo spingere il consumatore ad essere attento ai prodotti del proprio territorio un'azione di freno alla concorrenza".
Cosa può fare il Parlamento Europeo?
"Ci continuano a ripetere di stare tranquilli e che a livello istituzionale avremo tutti gli strumenti per poter correggere il tiro. Ma la situazione non è questa, come è successo in passato ci troveremo a dover votare e accettare l'intero trattato senza poter portare modifiche. Noi vogliamo entrare nel merito della contrattazione da subito, rendendo pubblici tutti gli elementi in discussione. Quelli che ad oggi sono secretati".
Cosa può fare il M5S?
"Alla luce di quanto abbiamo esposto fino ad ora il nostro primo emendamento è stato chiedere alla commissione agricoltura di escludere il comparto alimentare dal TTIP. Dobbiamo assolutamente salvaguardare la qualità dei nostri prodotti e la salute dei consumatori".
#STOPTTIP


PER SAPERNE DI PIU':
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Fonte

 

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