martedì 10 marzo 2015

Stop Vivisection, oltre un milione di firme consegnate in Commissione!!!

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L'iniziativa "Stop Vivisection" è riuscita nel suo obiettivo. Infatti, grazie a quella che viene definita nei regolamenti Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), un milione di cittadini dell'UE provenienti da almeno un quarto degli Stati membri possono invitare la Commissione a formulare una proposta legislativa su un particolare argomento. Sono quindi questi i numeri impressionanti che, dal basso, "Stop Vivisection" è riuscita ad ottenere in circa due anni.
Ora, al Parlamento Europeo sarà organizzata un'udienza dedicata. "Stop Vivisection" potrà quindi influenzare le attività delle istituzioni dell'UE, oltre che il dibattito pubblico.



LA PREMESSA: IL MODELLO ANIMALE NON HA VALORE SU UN'ALTRA SPECIE
E' ampiamente dimostrato che nessuna specie animale possa essere modello biologico per un'altra specie. Lo testimoniano testi scientifici importanti e numerose statistiche, di cui riportiamo solo alcuni esempi:
- The British Medical Journal (Pandora Pound, 30.5.2014) scrive: "se la ricerca fatta su animali continua a non riuscire a dare previsioni ragionevoli della risposta nella specie umana, l'approvazione e il finanziamento pubblico di tale ricerca preclinica appaiono molto fuori luogo."
- Su Nature, la rivista scientifica più importante del mondo: la sperimentazione animale viene chiamata "cattiva scienza" (T. Hartung, 10.11.2005) e "praticamente inutile" (T.Hartung, 7.8.2008).
- Il 92% dei farmaci che passano i test preclinici sugli animali non passa i test clinici sull'uomo. Dei rimanenti, il 51% ha effetti avversi gravi, non riscontrati in precedenza.
- L'81% degli effetti avversi gravi dei farmaci non viene rivelato dai test su animali.
- Il 75% della ricerca di base è su animali e porta a un risultato clinicamente utile solo nello 0,004% dei casi.
- Va pure ricordato che la sperimentazione animale non ha mai subito il processo di "validazione", che oggi viene giustamente richiesto per l'approvazione dei nuovi metodi d'indagine tossicologica. E che, nonostante ciò, i dati ottenuti sugli animali vengono ancora usati come "gold standard" proprio per l'approvazione di questi nuovi metodi d'indagine tossicologica.
LA RICHIESTA: SOSTITUZIONE NELL'UE DELLA RICERCA SU ANIMALI CON METODI MODERNI, SCIENTIFICI, BASATI SU DATI SPECIFICI PER LA SPECIE UMANA
L'attuale stato della salute umana è dunque imputabile non solo alla crescente diffusione delle sostanze chimiche (300 di esse si ritrovano nel corpo umano) ma anche all'impossibilità di valutarne e controllarne gli effetti, dovuta all'uso predominante dei test su animali. Il "modello animale" produce danno su tutti i fronti: nella ricerca biomedica destinata alla cura delle malattie e nella ricerca tossicologica, destinata alla prevenzione delle stesse. In entrambi i casi essa moltiplica il danno prodotto dalle sostanze chimiche e intralcia lo sviluppo dei metodi scientifici, basati su prove di evidenza. Molti metodi innovativi sono già disponibili. Ad esempio: organs-on-a-chip, bioreattori multicompartimentali modulari, co-colture integrate discrete multi organo, farmacogenomica, tossicogenomica, metodologie in vitro 3D e in silico avanzate, microarray, neuroimaging, microdosing, organi bioartificiali, virtual organs, cellule staminali, organoidi e modelli matematici. Negli USA i testing-robots forniscono - con tempi e costi ridottissimi - dati di gran lunga più affidabili e pertinenti, come pure le valutazioni tossicologiche di effetti combinati di numerose sostanze tossiche.
Per un'indispensabile progresso della UE, la pratica obsoleta e fallace della sperimentazione animale deve dunque cedere il posto ai metodi moderni, che sfruttano le straordinarie conquiste della scienza nei campi della genetica, dell'ingegneria molecolare e della biochimica.


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