sabato 28 marzo 2015

Politici corrotti intoccabili per la Maggioranza!!!

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Altro che contrastare il fenomeno della corruzione e allontanare definitivamente dalla Pubblica Amministrazione tutti coloro che sono stati condannati per reati di corruzione, concussione, peculato, ecc. Siamo solo al primo giorno di votazione in Aula al Senato del ddl sull'anticorruzione e già le intenzioni del Governo e della Maggioranza sono piuttosto chiare: ovvero quelle di non voler introdurre misure efficaci a contrastare il fenomeno della corruzione.
Ed infatti, prima hanno bocciando l'emendamento del Movimento 5 Stelle (il n. 1.306) che prevedeva il DASPO per i condannati per corruzione. Questa era una misura idonea ed efficace per allontanare definitivamente dalla cosa pubblica tutti coloro, politici inclusi, che siano stati condannati per reati di corruzione, concussione, peculato, abuso d'ufficio. Una misura fortemente invocata dallo stesso Renzi nel maggio 2014, ma che è stata bocciata dalla sua stessa maggioranza.
Poi, non contenti, PD e Maggioranza hanno dato il "meglio" di sè, arrivando addirittura a bocciare i loro stessi emendamenti (in particolare il n. 1.308), fatto proprio dal M5S, che prevedeva la definitiva estinzione del rapporto di lavoro per i dipendenti pubblici corrotti. Da un lato, dunque, il Governo elimina d'un colpo l'art. 18 per i lavoratori, mentre dall'altro mantiene intatte le tutele per i dipendenti pubblici condannati per corruzione.
Infine, bocciato anche l'emendamento del M5S (il n. 1.336) che mirava ad introdurre un conflitto di interessi tra corrotto e corruttore. Emendamento peraltro tratto proprio dal ddl Grasso (il n. 19) e sottoscritto perfino da Zanda (PD).
Siamo alla solita farsa. Il PD predica bene ma come sempre al momento del voto si tira indietro.
Per Renzi l'unica cosa che conta davvero è quella di mantenere la stabilità del proprio Governo. La lotta alla corruzione viene molto dopo.

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giovedì 26 marzo 2015

Per un petroliere che scende, un Gino Strada che sale

 

Si scrive sicurezza energetica, si legge indipendenza energetica. D'ora in avanti, quando si useranno questi termini, bisognerà ricordare la battaglia vinta dal Movimento 5 Stelle Europa e dal portavoce Piernicola Pedicini. La Commissione Ambiente ha tirato una decisa spallata a quel commissario che più di altri, nel corso delle audizioni, aveva spaventato i cittadini europei per il suo mastodontico conflitto d'interesse: Arias Cañete.
Non solo energia, oggi è stato discusso anche un importante report sul virus Ebola. E' stata certamente una brutta giornata per le lobby farmaceutiche, dato che si è combattuto per scongiurare la possibilità di fare profitto sull'epidemia. Come nelle più classiche leggi sul contrappasso, poi, a sorridere di gusto sarà Emergency, che si vede riconosciuto a livello istituzionale il suo ruolo all'interno del contesto internazionale.



 

 
VI RICORDATE CHI E' IL COMMISSARIO ALL'ENERGIA?
Quest'uomo possiede una quota di due società petrolifere Ducor SL and Petrologis Canarias SL e fino al 2012 è stato presidente di entrambe le società. Il cognato Miguel Domecq Solis è direttore di entrambe le società e il figlio, Miguel Arias Domecq, è nel cda di Ducar. Avevamo detto che era un petroliere alla guida dell'Energia. Tutti, però, si sono accorti di quanto l'Europa abbia bisogno non di catrame, ma di indipendenza e resilienza energetica per fronteggiare le sfide di un futuro sempre più incerto.
LA VITTORIA SULL'ENERGIA
E' arrivata come una manna dal cielo la vittoria del M5S in Commissione Ambiente, appoggiato da GUE e Verdi. Perché dietro alle parole c'era l'intento della Commissione Europea di sfruttare il cosiddetto "mix energetico", in cui si incentivano sì le rinnovabili, ma passando sempre e comunque dal fossile. Eppure il processo di decarbonizzazione dell'Europa deve iniziare, non abbiamo più tempo. Per questo la netta posizione del M5S contro le fonti fossili, contro il carbone e l'abuso di petrolio e contro il nucleare ha fatto breccia nel Parlamento Europeo.
LA VITTORIA SULL'EBOLA
Altrettanto forte è stata la posizione tenuta sul report inerente al virus Ebola. Il M5S si è pronunciato in maniera determinata contro le case farmaceutiche che, per motivi di business, hanno abbandonato la ricerca nella costruzione di un vaccino e di medicinali adatti a disinnescare la bomba dell'epidemia. Ora, questi luminari del marketing dovranno tornare sui loro passi. Infine, l'intera commissione ha approvato l'inserimento di Emergency nella lista delle ONG attive sul caso, inclusa la possibilità di ricevere aiuti (anche economici) dall'Unione Europea. Un dovere, non un favore, a Gino Strada e a tutti i volontari che si sono spesi sul campo.

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martedì 24 marzo 2015

50 litri di acqua al giorno gratis per tutti. La proposta del M5S in Europa!!!

 

Perché la bolletta dell'acqua è così salata? Avete mai provato a capire perché negli ultimi 10 anni quello che dovrebbe essere un diritto è diventato invece un salasso?
Qualcuno vorrebbe picconare il risultato del referendum del 2011, in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha detto no a ogni legge che possa affidare in mani private la gestione dell'acqua pubblica.
In Italia però succedono cose strane: i distacchi indiscriminati e senza preavviso sono all'ordine del giorno, il prezzo dell'acqua è aumentato del 95,8% negli ultimi anni, gli utili delle municipalizzate non vengono più reinvestiti per diminuire gli sprechi ma per massimizzare i profitti. In una sola parola, chi gestisce le risorse idriche risponde oggi più a logiche di profitto che a quelle di servizio. Le bollette servono per arricchire i soci tramite lauti dividendi.
Questa è una privatizzazione camuffata e in spregio del risultato popolare.
Il Movimento 5 Stelle porta al Parlamento europeo una delle sue battaglie storiche: quella della difesa di una delle sue cinque stelle, l'acqua pubblica. La proposta è semplice: NESSUNO DEVE RIMANERE ASSETATO. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha fatto i calcoli: per assicurare i bisogni minimi di un individuo servono tra i 50 ai 100 litri di acqua al giorno. Questo fabbisogno deve essere garantito a tutti. Ecco perché il Movimento 5 Stelle propone un servizio idrico minimo garantito per ciascuno.
Non si possono fare affari sull'acqua. Lo dicono i cittadini europei che hanno firmato una petizione chiedendo alle Istituzioni europee di NON privatizzare l'acqua. 1 milione e 800 mila firme per il primo esempio di democrazia diretta europea.
La Commissione ha risposto in modo deludente perché non ha previsto nessuna nuova proposta legislativa. I principi contenuti nella sua Comunicazione sono sacrosanti ma vanno ribaditi con le leggi, non a parole. Inoltre, per quanto riguarda la "temuta" liberalizzazione dell'acqua pubblica, la Commissione sottolinea che è competenza degli Stati membri legiferare. In particolare, ha ribadito che il servizio di fornitura sia responsabilità delle autorità locali all'interno degli Stati membri, così come è loro responsabilità decidere se gestire il servizio direttamente, indirettamente o attraverso fornitori privati.
Adesso spetta al Parlamento europeo mettere una pezza alle risposte lacunose della Commissione. L'obiettivo è quello di rispondere alle legittime richieste dei cittadini europei che temono la privatizzazione dell'acqua pubblica. La Commissione Ambiente esprimerà la sua opinione sul seguito dell'iniziativa "Right2Water" entro maggio. Il portavoce del Movimento 5 Stelle Marco Affronte è relatore per il gruppo dell'EFDD del rapporto
In questo video Marco Affronte spiega come il Movimento 5 Stelle Europa difenderà il risultato dell'Iniziativa dei Cittadini Europei, una "procedura" promossa dal Parlamento europeo e dal Consiglio, all'interno della quale i cittadini dell'Unione hanno la possibilità di inserire delle questioni nell'agenda della Commissione europea, a condizione che abbiano raccolto almeno un milione di firme in almeno sette Paesi europei. La democrazia diretta e l'acqua pubblica vanno difesi. 

 

domenica 22 marzo 2015

Intervista esclusiva! Ecco come fare il reddito di cittadinanza in tutta Europa!!!

 

Renzi studia! Il reddito di cittadinanza si può fare. Basta solo volerlo. E' un sogno non solo italiano, ma di tutti i cittadini europei.
Yannick Vanderborght è professore di Scienze Politiche all'Università Saint-Louis di Bruxelles e all'UCL di Louvain-la-Neuve. Recentemente ha scritto un libro "Il reddito minimo universale" che spiega come realizzare il reddito di cittadinanza in tutti i Paesi europei.
Laura Agea, portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo e membro della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, lo ha intervistato.
Ascoltate cosa dice dell'Italia. E' assurdo!



 

Ecco cosa dovrebbe fare qualunque governante: togliere ai ricchi per dare ai poveri. Invertire la piramide sociale che vede il 2% della popolazione possedere il 98% della ricchezza mondiale. Il ceto medio è sparito. Colpa della crisi? No, colpa di questa politica che l'ha creata e di come l'ha mal governata.
Laura Agea sta studiando tutti i meccanismi e gli interventi politici possibili da fare in Europa che possano aiutare il Movimento 5 Stelle a realizzare in Italia un sogno: quello del

#redditodicittadinanza

"Non chiediamo la luna. Chiediamo diritti". (Laura Agea)

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sabato 21 marzo 2015

L'occupazione verde sarà il motore del futuro!!!

 

Un miliardo di euro speso per le grandi opere, come la TAV Torino-Lione, genera 500 posti di lavoro; lo stesso miliardo nella filiera green ne genera 17 mila. Stiamo parlando di "green economy" e di "lavoro verde" e non stiamo dando numeri a caso: grazie al lavoro della portavoce Eleonora Evi, infatti, possiamo seguire in Europa la linea indicata dai dati ufficiali del CRESME, il "Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio".
IL RAPPORTO SULL'OCCUPAZIONE VERDE
Anche la Commissione Europea ha voluto dare slancio ad un settore spesso trascurato. E' stata l'Agenzia Europea per l'Ambiente a metterci dinanzi all'evidenza che rimane ancora molto lavoro da fare, sposando di fatto la linea del M5S. Nonostante gli ostacoli, infatti, il settore dei beni e servizi verdi ha visto una crescita del 50% dal 2000 al 2011, generando 1,3 milioni di posti di lavoro.



LE PROPOSTE DEL M5S
Efficientamento energetico, ristrutturazione edile, tutela del territorio, rinnovata gestione dei rifiuti: è davvero molto corposo il pacchetto di emendamenti presentato dalla portavoce del M5S in Europa. Cerchiamo qui di riassumervene gli aspetti più significativi.
Armonizzare la fiscalità: spostare la tassazione dal lavoro ai consumi e all'impatto ambientale. Con strumenti di defiscalizzazione si andrebbero a favorire quelle aziende che producono e forniscono beni e servizi ad alto valore aggiunto ambientale.
Incentivazione strumenti green: rendere efficaci i programmi comunitari volontari come Ecolabel, EMAS e "Green Public Procurement" creando le condizioni di mercato favorevoli per la loro diffusione. Quest'ultimi andrebbero a favorire l'applicazione delle nuove tecnologie verdi anche per le amministrazioni pubbliche, oltre che per il privato.
Riqualificazione: incentivare importanti settori come quello delle ristrutturazioni in ambito edile. Di pari passo, promuovere progetti di "manutenzione" del territorio (combattendo i problemi del dissesto idrogeoligico).
Fossile: eliminare tutti i sussidi, diretti e indiretti, che ancora oggi incoraggiano il consumo di combustibili fossili e parallelamente definire dei target vincolanti di risparmio ed efficienza energetici, e rilanciare i certificati bianchi.
Ciclo dei rifiuti: la Commissione Europea deve reintrodurre al più presto la proposta sul pacchetto di revisione delle direttivi sui rifiuti. Quest'ultimo poteva generare 180 mila posti di lavoro.
ORA TOCCA ALLA COMMISSIONE LAVORO
La palla passa ora alla Commissione EMPL, che avrà il compito di votare favorevolmente o bocciare la linea tracciata dal Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente. Speriamo che questa volta prevalga il buon senso, sopra il potere delle lobby.

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venerdì 20 marzo 2015

Apriscatole in funzione: il M5S scopre le discariche italiane sanzionate dall'EU!!!

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Oltre 40 milioni di multe ogni sei mesi.
Tanto ci costano le 188 discariche abusive censite dall'Unione europea in Italia.
Quelle discariche per cui il ministro dell'Ambiente aveva detto: "Nessun problema, non pagheremo un euro", e per cui il M5S ha presentato un esposto alla Corte dei Conti.

Ma dove si trovano le discariche?
La lista è stata desaparecida per mesi, se ne parlava quasi come un grande segreto.
Ma noi l'avevamo detto: apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno. E questo vale anche per il parlamento europeo. Quindi grazie a un'azione combinata tra i deputati M5S della commissione Ambiente della Camera e gli europarlamentari è stato fatto un accesso agli atti e abbiamo scoperto il documento.
Ecco le discariche fantasma che per il ministro Galletti... neanche esistono!

giovedì 19 marzo 2015

#Stopvitalizio ai condannati: nuovo vergognoso rinvio!!!

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#Stopvitalizio per i condannati: ennesimo vergognoso rinvio con l'ostruzionismo che fa slittare il voto previsto per il 25 marzo. Lo denuncia il Questore del Senato Laura Bottici (Movimento 5 Stelle). Oggi sul tema del taglio ai vitalizi per i condannati, c'è stato l ennesimo incontro tra i Questori di Camera e Senato ed i presidenti delle due Camere Grasso e Boldrini. La Camera ci ha consegnato il parere richiesto ad Onida. E qui c'è stata la prima clamorosa 'gaffe'. Ci sono state consegnate solo le pagine dispari... si sono sbagliati a fare le copie... le rimanderanno per posta elettronica....
I Questori del Senato hanno riferito di aver consultato i capigruppo di Palazzo Madama che hanno fatto richiesta (ad esclusione del Movimento 5 Stelle che si è detto contrario) di acquisire ulteriori due pareri: quello dei costituzionalisti Cassese e Luciani.
Il presidente Grasso aveva richiesto al Questore anziano di poter cambiare un nome con uno a sua scelta . Gli hanno risposto picche e quindi Grasso si riserverà di chiedere un parere a chi vuole lui. Tutte manovre dilatorie per ritardare il voto che in teoria era stato promesso per il 25 marzo. Non sarà così. Il 26 marzo ci sarà una nuova riunione e ci scambieremo gli ennesimi pareri. E' una intollerabile presa in giro a tutti i cittadini onesti. In primo luogo ai 380.000 cittadini che hanno firmato la petizione di Riparte il Futuro. Questi continui rinvii non sono più tollerabili. Una parte dei colleghi è in difficoltà quando si tratta di toccare gli interessi dei loro amici di partito condannati. Ma è inaccettabile!
A questo punto non si può più rimandare. Si fissi una data e, pareri o non pareri, la si rispetti e si decida una volta per tutte.
SCRIVETE AI SENATORI E PARLAMENTARI DEGLI UFFICI DI PRESIDENZA CHE STANNO RITARDANDO IL VOTO #STOPVITALIZIO

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mercoledì 18 marzo 2015

Derivati, basta con i segreti: noi non ci arrendiamo!!!

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Sui derivati del Tesoro non ci arrendiamo. Di quei 42 miliardi che ancora risultano missing, una perdita dello Stato che finisce dritta nelle tasche delle banche, vogliamo sapere tutto. Non è possibile che resti un segreto per il Parlamento.
Ci vediamo così costretti ad inoltrare ricorso alla Commissione per l'accesso agli atti amministrativi della Presidenza del consiglio.
I no di Maria Cannata, capo della Direzione debito pubblico del Mef, non possono privare i cittadini del diritto di sapere cosa c'è scritto in quei contratti che si stanno trasformando in una trappola per il Paese. E soprattutto l'opinione pubblica deve sapere se e come le grandi banche d'affari tengono il Tesoro sotto schiaffo.
La gestione del debito è stata pensata a tutela degli italiani o degli speculatori? Pensar male è più che lecito visto anche il pagamento sull'unghia di 2,5 miliardi a Morgan Stanley nel 2012, da parte dell'obbediente Monti e in un momento in cui ci si disperava per lo spread a 500.
Se necessario ricorreremo alla giustizia amministrativa ed anche alla Corte di giustizia europea che, peraltro, di recente ha sancito l'obbligo di divulgare tutte le notizie certe che potrebbero influire sul mercato. Il Tesoro deve attuare trasparenza totale sui 160 miliardi di derivati, che rischiano di mangiarsi i benefici sui tassi d'interesse dei titoli di Stato.

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lunedì 16 marzo 2015

Tumori, veleni, gas tossici. Arriva il Progetto per un' ITALIA PULITA!!!

 
 n Italia l'ambiente è sotto attacco da anni. Qualche esempio? La modifica del Titolo V della Costituzione che ha accentrato nelle mani dello Stato i poteri decisionali nel settore energetico, la trasformazione dei cementifici in inceneritori, la facilitazione dei permessi per l'apertura di discariche, l'accelerazione delle Valutazioni di Impatto Ambientale per la ricerca degli idrocarburi.
Una delle 5 stelle del Movimento è quella dell'AMBIENTE, la sua tutela e il suo miglioramento. Ecco perché il Movimento 5 Stelle Europa sta trasformando l'idea di alcuni cittadini in un progetto CONCRETO per il controllo e il monitoraggio ambientale sul territorio italiano.
Il progetto si chiama "Punto Zero" ed è stato messo a punto dal portavoce Piernicola Pedicini, coordinatore della Commissione Ambiente del Parlamento europeo.
Ecco come funziona il progetto: vengono fatti dei prelievi ambientali che forniscono dei parametri specifici di un territorio. Questi dati scientifici rappresentano il "Punto Zero" e sono il punto di riferimento per capire, monitorandoli nel tempo, se c'è un deterioramento della qualità ambientale.
Le tipologie di indagine sono quattro:

- Inquinamento dell'Acqua

- Inquinamento del Suolo

- Inquinamento dell'Aria

- Altro tipo di Inquinamento (ad esempio l'inquinamento da diossina con l'analisi del latte materno delle mamme che vivono nelle vicinanze degli inceneritori, oppure le valutazioni del contenuto di radioattività di alcuni rifiuti smaltiti illegalmente).

Per ognuna di queste tipologie di indagine sono previste misurazioni ad hoc da condurre direttamente sul territorio.

L'esperimento è già partito in Basilicata, dove c'è il più grande giacimento petrolifero su terra ferma d'Europa. Sono stati fatti prelievi nelle zone dove sono stati concessi nuovi permessi di estrazione. L'ipotesi da dimostrare è quella che l'aumento di idrocarburi e di metalli pesanti (fosforo, nitrati e formaldeide) nelle falde acquifere sia dovuta alle attività estrattive. La difesa d'ufficio delle compagnie dell'Industria estrattiva è invece quella che questi metalli erano già presenti nel suolo. Con il "Punto zero" non avranno più scuse.
In questo video Piernicola Pedicini spiega la rivoluzione ambientale del Movimento 5 Stelle Europa.
  



sabato 14 marzo 2015

TTIP e agricoltura: tuteliamo le nostre eccellenze



Stiamo cercando di smontare, un pezzo alla volta, tutti i miti sul TTIP. E' un'impresa faticosa, perché la maggior parte dei dati sensibili sono mantenuti segreti dai grandi decisori americani ed europei. Ma se ci avete seguito, avrete già notato come il velo su questo trattato si stia lentamente alzando grazie al lavoro dei portavoce in Europa del M5S.
Oggi aggiungiamo un pezzo al puzzle, quello sulla tutela del settore agroalimentare, un altro comparto la cui eccellenza sarà messa a rischio se questo leviatano commerciale dovesse passare. Ne parliamo con Marco Zullo, che in Commissione AGRI sta lavorando alacremente per tutelare sia i nostri prodotti, sia la salute dei cittadini europei.



 


Ancora molti non lo sanno... Cerchiamo di definire cos'è il TTIP.
"Il TTIP è un accordo commerciale che l'Europa sta contrattando con gli Stati Uniti. Consiste nel trovare una linea comune tra due approcci diversi al sistema commerciale. In particolare, l'America tutela prima di tutto l'immissione sul mercato di un prodotto. Al contrario, l'UE predilige la tutela del consumatore, e quindi la sicurezza. Stiamo parlando di un compromesso: si tratta di trovare un accordo tra un sistema - quello americano - più libertario, e un altro - quello europeo - molto più rigido. Una posizione di mezzo significherà, per noi, dover rinunciare a qualcosa in termini di sicurezza".
In che modo questo accordo commerciale andrà ad impattare sul settore agroalimentare europeo?
"L'approccio dei sistemi è completamente diverso. La grandezza media dei terreni delle aziende agricole in USA è di 700 ettari. Quella europea di 7 ettari. Anche il metodo industriale per ottenere i prodotti è quindi diverso. Da una parte ci si approccia in termini di quantità, dall'altra in qualità. A livello di Europa non possiamo reagire al compromesso, perché vorrebbe dire perdere uno dei nostri tratti distintivi nel settore: qualità e sicurezza. Dobbiamo invece puntare su quello che nessuno potrà portarci via, cioè le eccellenze del territorio. Con questo accordo, sono i pochi dati della Commissione Europea a dirlo, mettiamo a rischio l'intero comparto agricolo. Potremmo avere delle grandissime perdite per quello che riguarda il settore dei cereali e quello delle carni. Per, in cambio, una stima incerta di vantaggi sul latte e sul formaggio. La bilancia è nettamente a nostro sfavore. Da considerare anche che per entrare nel mercato americano le nostre eccellenze dovranno non solo essere capaci di fare squadra (per competere sulla quantità), ma anche confrontarsi con il modello distributivo americano, radicalmente diverso da quello europeo. Infatti, in Europa ci si concentra molto su quella che è la limitatezza territoriale dei mercati, un concetto che nell'estensione dei territorio statunitensi non viene nemmeno presa in considerazione".
Quali sono i rischi che corrono i prodotti di qualità europei che al momento sono tutelati dalle nostre norme sull'etichettatura?
"La qualità dei nostri cibi e di quelli che verranno immessi sul mercato europeo è a rischio. Innanzitutto, andremo a perdere informazioni dal punto di vista dell'etichettatura. Il sistema americano, come dicevo prima, è più libertario e non ha intenzione di rispettare quelli che per noi sono principi di cautela essenziali. Basti pensare all'uso che si fa negli USA della carne clonata, o del consumo di cereali OGM, oppure di sistemi di pulizia degli alimenti utilizzando prodotti chimici vietati in Europa. Per difendere il libero mercato verrà messo in discussione anche il concetto di "km zero" e quindi di produzione locale. Infatti, se le regole non verranno cambiate, rischiamo che un produttore americano possa ricorrere in tribunale considerando lo spingere il consumatore ad essere attento ai prodotti del proprio territorio un'azione di freno alla concorrenza".
Cosa può fare il Parlamento Europeo?
"Ci continuano a ripetere di stare tranquilli e che a livello istituzionale avremo tutti gli strumenti per poter correggere il tiro. Ma la situazione non è questa, come è successo in passato ci troveremo a dover votare e accettare l'intero trattato senza poter portare modifiche. Noi vogliamo entrare nel merito della contrattazione da subito, rendendo pubblici tutti gli elementi in discussione. Quelli che ad oggi sono secretati".
Cosa può fare il M5S?
"Alla luce di quanto abbiamo esposto fino ad ora il nostro primo emendamento è stato chiedere alla commissione agricoltura di escludere il comparto alimentare dal TTIP. Dobbiamo assolutamente salvaguardare la qualità dei nostri prodotti e la salute dei consumatori".
#STOPTTIP


PER SAPERNE DI PIU':
- TTIP, energia e ambiente: tutto quello che vorreste (e dovreste) sapere
- Col #TTIP potreste chiudere! Lettera aperta agli imprenditori


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giovedì 12 marzo 2015

Lettera Aperta al Sindaco del Comune di Brembate - Richiesta di Garanzie di Trasparenza per la Pubblica Amministrazione

Lettera Aperta al Sindaco del Comune di Brembate - Richiesta di Garanzie di Trasparenza per la Pubblica Amministrazione

Brembate, lì 12 marzo 2015

Egregio Signor Sindaco Mario Doneda,

La presente per chiederLe, come da oggetto, di voler garantire determinate condizioni di trasparenza, al fine di maturare una reciproca e proficua collaborazione, che vada a beneficio di tutti i cittadini brembatesi, e che non li veda esclusi dalle politiche e dalle decisioni di pubblico interesse:

1. Ripresa in diretta streaming di tutti gli incontri effettuati tra la Pubblica Amministrazione (di seguito PA) e qualsiasi parte terza, siano esse minoranze consiliari, cittadini o aziende private. Mezzi alternativi di ripresa aggiuntivi per ovviare ad eventuali problemi tecnici e conseguente perdita delle registrazioni (telefono, camera, etc.).

2. Verbalizzazione e pubblicazione scritta con affissione pubblica negli appositi spazi delle richieste e delle risposte emerse durante gli incontri tra PA e qualsiasi parte terza, siano esse minoranze consiliari, cittadini o aziende private. Pubblicazione dei verbali scritti, e pubblicazione audio e video integrale, sul sito del Comune, di tutti gli incontri tra PA e qualsiasi parte terza, siano esse minoranze consiliari, cittadini o aziende private.

3. Nessuna condizione di riservatezza imposta a parti terze, tranne per informazioni oggettivamente sensibili (es. danni effettivi alla privacy di un cittadino, sicurezza nazionale, etc.).

4. Ripresa in diretta streaming di tutti i Consigli Comunali. Mezzi alternativi di ripresa aggiuntivi per ovviare ad eventuali problemi tecnici e conseguente perdita delle registrazioni (telefono, camera, etc.). Episodi come quelli verificatisi in occasione dei Consigli Comunali del 27 novembre 2014, con le registrazioni audio e video andate totalmente perse, e del 28 febbraio 2015, con parti audio e video perse, non devono più accadere.

5. Verbalizzazione e pubblicazione scritta, con affissione pubblica negli appositi spazi, delle richieste, delle risposte ed eventuali delibere emerse durante i Consigli Comunali. Pubblicazione dei verbali scritti, e pubblicazione audio e video integrale, sul sito del Comune, di tutti i Consigli Comunali.

6. Soppressione delle adunanze segrete, sia di fatto che tramite eliminazione delle stesse dal regolamento del Comune.

7. Maggiore correttezza e serietà nei confronti degli impegni presi dalla PA con parti terze. Non è possibile continuare a subire spostamenti di date di appuntamenti senza serie motivazioni e senza un giusto preavviso temporale. Non è accettabile che persone che si liberano appositamente da altri impegni, famigliari e professionali, per incontrare la PA, debbano subire gli umori altalenanti di quest’ultima.

Vogliamo inoltre ricordarLe che siamo tutt'ora in attesa di ricevere il verbale scritto dell'incontro tenutosi il 14 gennaio u.s., e di sapere quali siano i lavori portati a termine dal cosiddetto "Gruppo di Lavoro Sicurezza", e quali i membri che ad esso appartengono.
Rendiamo pubblica la presente lettera, in quanto riteniamo che tutti i cittadini debbano sempre essere al corrente di quanto accade nella vita pubblica del loro paese, e siamo certi che Lei, in qualità di Primo Cittadino del paese, non rimarrà sordo a queste richieste.

Nell'attesa di un Suo positivo riscontro, Le porgiamo i nostri più Cordiali Saluti.

MEETUP CINQUE STELLE BREMBATE

mercoledì 11 marzo 2015

Salute dei cittadini, il M5S decisivo al Parlamento Europeo!!!

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/immagini/lobby-pesticidi-vittoria-M5S-interferenti-endocrini.png 
Vi ricordate quando ci dicevano che non contavamo nulla? Al Parlamento Europeo il Movimento 5 Stelle fa sentire ancora una volta la voce dei cittadini grazie a Piernicola Pedicini, coordinatore in Commissione Ambiente. Stiamo parlando della citazione in giudizio della Svezia ai danni dell'Unione Europea in materia d'interferenti endocrini (pesticidi ed erbicidi), che riesce a passare grazie ai voti dei pentastellati. Ma andiamo con ordine.

LA PREMESSA
Cosa sono gli interferenti endocrini e perché sono così importanti? Si tratta di sostanze chimiche che alterano la regolazione ormonale, causando effetti sul comportamento, sulla riproduzione, sull'insorgenza del cancro, su difetti congeniti e altro ancora. La legislazione "REACH" - che regola la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche in Unione Europea -, stabilisce che le sostanze con possibili proprietà endocrine debbano essere sottoposte a una serie di valutazioni perché ne possa essere autorizzata l'immissione sul mercato. L'obiettivo è di incoraggiare e in alcuni casi garantire la sostituzione a termine delle sostanze che destano le maggiori preoccupazioni. La legislazione che disciplina la commercializzazione dei prodotti fitosanitari, in poche parole i pesticidi e gli erbicidi, stabilisce quali sostanze attive possano essere utilizzate negli Stati membri, valutandone l'impatto sulla salute umana e sull'ambiente. Infine, il regolamento sulla messa a disposizione sul mercato e all'uso di biocidi, cioè quei prodotti usati per debellare organismi nocivi e portatori di malattie (quali insetti, ratti e topi), stabilisce che debbano essere adottati dei criteri scientifici per definire gli interferenti endocrini.
LA COMMISSIONE EUROPEA A BRACCETTO DELLE LOBBY
La Commissione Europea è quindi stata incaricata di prendere tutte le misure necessarie a proteggere la sicurezza pubblica. Tra queste, c'era l'impegno a definire ufficialmente ciò che costituisce un effetto sul sistema endocrino e designare metodi di rilevamento chimico accettabili. Infine, era d'obbligo stilare una lista dettagliata sulle sostanze chimiche bandite nella produzione dei pesticidi. La scadenza per presentare questi criteri per garantire la protezione era il 14 dicembre 2013. Tuttavia, invece di fornire le linee guida di sicurezza, la "DG Sante" (Direzione Generale per la salute e i consumatori della Commissione europea", l'equivalente europeo del Ministero della Salute italiano) ha lavorato per aggirare il divieto di usare interferenti endocrini, con la complicità delle lobby industriali e dell'EFSA (Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea). Quest'ultima ha un ruolo importantissimo sulle decisioni intraprese a livello europeo, in particolare nella gestione e nella valutazione del rischio su base scientifica. Basti pensare che l'EFSA è l'autorità europea che emette pareri scientifici in base ai quali vengono autorizzati gli OGM sul territorio continentale.
LA DECISIONE DEL M5S
Per questo in Commissione Ambiente il M5S ha deciso di supportare la Svezia, che ha citato in giudizio l'Unione Europea per la grave violazione. La mancanza di una definizione basata su basi scientifiche solide, infatti, può dare adito a differenti interpretazioni e, quindi, a differenti classificazioni di una certa sostanza chimica dal punto di vista legale. A causa della mancata presa di posizione e dei ritardi da parte della Commissione Europea, la salute di tanti giovani continua a essere messa a rischio. La DG SANTE e l'EFSA non hanno agito a tutela della salute pubblica, tradendo pienamente il loro mandato. La prima battaglia è stata vinta. Ora lotteremo affinché i responsabili abbiano un nome e un volto.

martedì 10 marzo 2015

Stop Vivisection, oltre un milione di firme consegnate in Commissione!!!

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L'iniziativa "Stop Vivisection" è riuscita nel suo obiettivo. Infatti, grazie a quella che viene definita nei regolamenti Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), un milione di cittadini dell'UE provenienti da almeno un quarto degli Stati membri possono invitare la Commissione a formulare una proposta legislativa su un particolare argomento. Sono quindi questi i numeri impressionanti che, dal basso, "Stop Vivisection" è riuscita ad ottenere in circa due anni.
Ora, al Parlamento Europeo sarà organizzata un'udienza dedicata. "Stop Vivisection" potrà quindi influenzare le attività delle istituzioni dell'UE, oltre che il dibattito pubblico.



LA PREMESSA: IL MODELLO ANIMALE NON HA VALORE SU UN'ALTRA SPECIE
E' ampiamente dimostrato che nessuna specie animale possa essere modello biologico per un'altra specie. Lo testimoniano testi scientifici importanti e numerose statistiche, di cui riportiamo solo alcuni esempi:
- The British Medical Journal (Pandora Pound, 30.5.2014) scrive: "se la ricerca fatta su animali continua a non riuscire a dare previsioni ragionevoli della risposta nella specie umana, l'approvazione e il finanziamento pubblico di tale ricerca preclinica appaiono molto fuori luogo."
- Su Nature, la rivista scientifica più importante del mondo: la sperimentazione animale viene chiamata "cattiva scienza" (T. Hartung, 10.11.2005) e "praticamente inutile" (T.Hartung, 7.8.2008).
- Il 92% dei farmaci che passano i test preclinici sugli animali non passa i test clinici sull'uomo. Dei rimanenti, il 51% ha effetti avversi gravi, non riscontrati in precedenza.
- L'81% degli effetti avversi gravi dei farmaci non viene rivelato dai test su animali.
- Il 75% della ricerca di base è su animali e porta a un risultato clinicamente utile solo nello 0,004% dei casi.
- Va pure ricordato che la sperimentazione animale non ha mai subito il processo di "validazione", che oggi viene giustamente richiesto per l'approvazione dei nuovi metodi d'indagine tossicologica. E che, nonostante ciò, i dati ottenuti sugli animali vengono ancora usati come "gold standard" proprio per l'approvazione di questi nuovi metodi d'indagine tossicologica.
LA RICHIESTA: SOSTITUZIONE NELL'UE DELLA RICERCA SU ANIMALI CON METODI MODERNI, SCIENTIFICI, BASATI SU DATI SPECIFICI PER LA SPECIE UMANA
L'attuale stato della salute umana è dunque imputabile non solo alla crescente diffusione delle sostanze chimiche (300 di esse si ritrovano nel corpo umano) ma anche all'impossibilità di valutarne e controllarne gli effetti, dovuta all'uso predominante dei test su animali. Il "modello animale" produce danno su tutti i fronti: nella ricerca biomedica destinata alla cura delle malattie e nella ricerca tossicologica, destinata alla prevenzione delle stesse. In entrambi i casi essa moltiplica il danno prodotto dalle sostanze chimiche e intralcia lo sviluppo dei metodi scientifici, basati su prove di evidenza. Molti metodi innovativi sono già disponibili. Ad esempio: organs-on-a-chip, bioreattori multicompartimentali modulari, co-colture integrate discrete multi organo, farmacogenomica, tossicogenomica, metodologie in vitro 3D e in silico avanzate, microarray, neuroimaging, microdosing, organi bioartificiali, virtual organs, cellule staminali, organoidi e modelli matematici. Negli USA i testing-robots forniscono - con tempi e costi ridottissimi - dati di gran lunga più affidabili e pertinenti, come pure le valutazioni tossicologiche di effetti combinati di numerose sostanze tossiche.
Per un'indispensabile progresso della UE, la pratica obsoleta e fallace della sperimentazione animale deve dunque cedere il posto ai metodi moderni, che sfruttano le straordinarie conquiste della scienza nei campi della genetica, dell'ingegneria molecolare e della biochimica.


lunedì 9 marzo 2015

Addio all'art.18!!!

I primi due decreti legislativi sul jobs act, quello che spazza via l'art.18 dello Statuto dei lavoratori attraverso il contratto a tutele crescenti e quello della Naspi, l'ammortizzatore sociale che dimentica ancora un bel numero di disoccupati privi di alcuna tutela, sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.
E' scattato il via per la contrattazione del precariato. Il vecchio contratto a tempo indeterminato sostituito con l'ennesimo contratto di tipo precario: il cosiddetto contratto a tutele crescenti, per intenderci, quello che non consentirà nemmeno di avere mutuo.
I lavoratori hanno perso ufficialmente diritti come quello dell'art. 18 dello Statuto che prevedeva la reintegra dei lavoratori nel proprio posto di lavoro, in caso di licenziamento ingiustificato e disciplinare. Si potrà licenziare facilmente senza giusta causa e/o giustificato motivo in cambio di qualche migliaia di euro.
Per coloro che subiranno un licenziamento per motivi disciplinari, tra l'altro, sarà molto più difficile far valere i propri diritti di reintegra anche davanti al Giudice, al quale non sarà più consentito di valutare la proporzionalità tra la violazione del lavoratore e la sanzione (più alta) applicata dal datore, ossia il licenziamento.
Il nuovo ricatto di Renzi.
Non dimenticando il fatto che il Governo, disattendendo le richieste del Parlamento, ha esteso l'abrogazione dell'art. 18 anche anche per i licenziamenti collettivi, ovvero, nel caso in cui ci siano delle violazioni nelle procedure di licenziamento collettivo - come ad esempio le comunicazioni obbligatorie alle parti sociali e il rispetto dei carichi familiari - il lavoratore che prima aveva diritto ad essere reintegrato nel proprio posto di lavoro, ora può essere licenziato direttamente con un contentino economico.
Tutti a casa, se il datore decidesse di farlo.
Da ora in poi, si ufficializzano meno certezze, sicurezze e garanzie per i lavoratori che, dall'oggi al domani, potranno ritrovarsi senza alcun lavoro.
Ora più che mai c'é bisogno del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle per sostenere tutti coloro che perderanno il lavoro.


 

lunedì 2 marzo 2015

La Sanità sotto attacco ai tempi di Renzi

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I dati sulla sanità sono l'immagine più brutale delle politiche economiche suicide portate avanti anche dal Governo Renzi, in linea con le folli direttive europee di tagli e sacrifici. Il declino iniziò con il primo scudiero dell'austerità europea, quel Monti oggi quasi dimenticato che nel 2012 dichiarò l'insostenibilità del nostro sistema sanitario, a meno di trovare "altre forme di finanziamento" (leggi privatizzazione). Con molta meno franchezza, ma altrettanta decisione, Renzi prosegue nella stessa direzione: togliere l'erba sotto i piedi alla sanità pubblica.
L'ultimo rapporto sulla sanità, di De Ioanna e Fantozzi, segnala con numeri da tragedia quello che ormai è evidente a sempre più cittadini: le risorse diminuiscono, i posti letto anche, mentre esplodono le diseguaglianze regionali.
Prima di ogni altro dato è significativo quello sulla spesa pubblica in rapporto al Pil. Mentre la media Ue per il settore sanitario è all'8,7% del Pil, l'Italia si attesta ad un magrissimo 7%, quando solo nel 2012 era al 9,2%. Si tratta di circa 30 miliardi di euro in meno in soli 2 anni per finanziare un diritto scolpito nella nostra Costituzione.
Basti pensare che la spesa sul Pil in Francia è al 9,2%, in Gran Bretagna al 9,3%, in Germania è al 9,5%, in Olanda all'11% e in Irlanda addirittura al 15%, anche se ovunque è in calo, perché le folli politiche europee non risparmiano nessuno.
Come se non bastasse, in Italia ci si mette anche il divario Nord-Sud. Dai 2200 euro di spesa sanitaria pro-capite di Bolzano e della Valle d'Aosta si scende ai 1750 euro della Campania. Anche il capitolo dell'efficienza delle strutture sanitarie segue la stessa tendenza. Il rapporto segnala che in Calabria il 73% delle attese agli sportelli Asl è superiore ai 20 minuti, mentre il dato cade al 19% a Bolzano, con il Lazio al 65% e la Sicilia al 69%. Si distingue su tutti il dato sulla mortalità infantile, che nel Mezzogiorno fa segnare addirittura un +30% rispetto al Nord.
Il rapporto Ocse del 2014 completa un quadro dalle tinte troppo fosche. L'Italia, con 6,4 infermieri ogni 1000 abitanti si posiziona ampiamente sotto la media Ocse (8,8) e lo stesso vale per i posti letto: 3,4 ogni 1000 abitanti, contro la media Ocse a 4,8. Di nuovo a colpire è la dinamica italiana: nel 2002 nel nostro Paese i posti letto erano 4,7 ogni 1000 abitanti, in perfetta media.
Tra un caso di malasanità e l'altro si inserisce l'azione di Renzi. I 4 miliardi di tagli alle Regioni imposti nella finanziaria andranno a pesare per forza di cose sul sistema sanitario, che copre la grandissima parte delle spese regionali.
D'altra parte se è vero che le Regioni spesso e volentieri alimentano sprechi inaccettabili, anche e soprattutto nel settore sanitario, ci si dovrebbe chiedere perché questo scellerato Governo ha spostato ancor più le competenze in materia agli stessi Enti locali che dice di voler mettere in riga. Tagli e decentramento, quando ad un'Italia spaccata in due servirebbe l'intervento di un Governo coraggioso liberato dalle catene dell'euro e dei vincoli europei.

Fonte

domenica 1 marzo 2015

M5S, ecco le nostre 7 soluzioni per la scuola

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Edilizia scolastica, reclutamento dei docenti, no alle classi pollaio, limitazione dei contributi volontari, update dell'istruzione, salute degli studenti, lotta ai diplomifici e stop ai fondi statali per le scuole paritare. Sono le "Sette soluzioni per la scuola" del Movimento 5 Stelle.
Si tratta di soluzioni concrete per il mondo dell'istruzione che esprimono una visione più duratura e strutturale rispetto a quella contenuta nel Decreto sulla scuola, prossimo ad andare in Consiglio dei Ministri. Anzi, il piano va ad aggredire proprio quelle lacune che, a quanto sembra, la Buona Scuola di Renzi non riuscirà a colmare. Per tutti i temi è stata presentata una proposta di legge o sono stati presentati-approvati atti parlamentari (risoluzioni, emendamenti).