martedì 24 febbraio 2015

L'Europa si scopre euroscettica!!!

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L'ultimo sondaggio su euro e Ue dell'istituto Demos, che sarà presentato oggi alle 16 alla Camera dei deputati, è interessante per diversi motivi. Innanzitutto conferma che nell'eurozona l'Italia è il secondo Paese più euroscettico con solo il 27% di intervistati fiduciosi sulla Ue e ben il 30,5% favorevoli senza se e senza ma ad un'uscita dall'euro. La percentuale sale al 46,2% per gli elettori del M5S, forza politica in assoluto più convinta dell'uscita dall'euro.
Può sorprendere invece il fatto che il primo paese euroscettico sia la Germania, con il 36,8% di favorevoli all'uscita immediata. In realtà il motivo è semplice. Milioni di lavoratori tedeschi hanno visto un crollo dei salari reali durante il quindicennio dell'euro e dopo la crisi del 2008 l'economia tedesca arranca. Precarizzazione del lavoro (i famosi minijobs), salari in calo, Pil fermo, crediti verso il Sud Europa a forte rischio. Un progetto suicida come l'euro alla lunga trascina nel baratro anche chi grazie ad esso ha accumulato ingenti avanzi commerciali. Sia per i lavoratori sottopagati che per i creditori la moneta unica è diventata nel tempo un enorme ostacolo.
Altro dato notevole è che circa un intervistato su due, in Italia come in Germania, Francia e Spagna, riconosce i gravi problemi dell'euro ma teme gli effetti dell'uscita. L'Unione Europea è costruita sul terrorismo mediatico e sull'assuefazione dei cittadini europei ad un governo di burocrati non eletti. Anche solo per questo non può e non deve durare.
Infine, il dato più indicativo. Nei due Paesi fuori dall'euro presi a modello, Polonia e Gran Bretagna, la stragrande maggioranza degli intervistati è contraria ad un eventuale ingresso nell'euro. Il 70,9% in Polonia e l'83,6% in Gran Bretagna, con il 91,7% degli elettori Ukip (il partito di Farage) che rispondono un secco NO all'ipotesi di adottare la moneta unica.
Al di là dei rilievi tecnici, che dimostrano l'insostenibilità dell'euro, le autorità nazionali ed europee dovrebbero ragionare su questo sempre più diffuso sentimento di rifiuto dei cittadini. Da una moneta suicida si può uscire con razionalità o in preda al caos, e nella seconda ipotesi ci perdono tutti. Continuare a spingere sulla retorica neoliberista dei tagli allo Stato sociale, della "flessibilità" del lavoro e dei sacrifici è la via più rapida per un'implosione disastrosa.
Il M5S, a differenza del Pd renziano, lavora ogni giorno perché a prevalere sia una soluzione condivisa, almeno dai Paesi del sud. Uscire dall'euro si può, basta uccidere il dio dell'austerità e tornare a decidere del nostro futuro. #fuoridalleuro

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giovedì 19 febbraio 2015

Scuola, sulle assunzioni dei docenti Renzi mentiva!!!!!!

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Il piano di assunzioni per 150 mila insegnanti precari quasi certamente non si esaurirà a settembre 2015, ma verrà spalmato negli anni successivi. Dunque, non era vero quello che Renzi sbandierava il 3 settembre 2014, giorno del lancio della Buona Scuola, quando il presidente del Consiglio affermava che nell'anno scolatico 2015-2016 sarebbero stati assunti 150 mila insegnanti.
A parlare e a farsi belli si fa presto. Poi, quando bisogna andare al dunque, le cose troppo spesso cambiano. E così siamo passati dalle assunzioni "nel" 2015 al "dal" 2015.
Questo e altro lo abbiamo capito ieri, durante un lungo incontro con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, nel corso del quale le abbiamo anche illustrato il nostro progetto sul reclutamento scolastico (tanto per rispondere subito a chi ci dice che non siamo propositivi o non ci confrontiamo): la proposta di legge a prima firma Silvia Chimienti.
Quello con Giannini è stato un confronto civile, a tutto campo, nel corso del quale abbiamo chiaramente capito che le assunzioni saranno spalmate in più anni. Non solo, il Miur sta ultimando il censimento degli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e questo è un provvedimento con il quale concordiamo - la stessa misura è contenuta anche nella nostra Pdl sul reclutamento docenti -. Ci sembra assurdo però che, a una settimana dal varo del Decreto sulla scuola, previsto per il 27 febbraio,il ministero non abbia ancora dati ufficiali.
Questo modo di fare frettoloso è la conseguenza di governo che, invece di procedere per gradi, lasciando al Parlamento il diritto di svolgere il suo ruolo legislativo, si muove a colpi di decreti. Renzi fissa una data nella quale lanciare il suo spot e gli altri, i suoi, tutti a corrergli dietro.
Durante l'incontro di ieri abbiamo notato da parte del Miur idee confuse anche sulla platea degli interessati al piano assunzioni: si sta riflettendo anche sulla possibilità di aprire agli abilitati delle graduatorie d'istituto con 36 mesi di servizio. Anche qui, troppa fretta e troppo poco tempo.
Per quanto ci riguarda, al ministro abbiamo  illustrato le caratteristiche della nostra proposta di legge, che prevede dal 2015 al 2020 un piano quinquennale di assunzioni dei circa 300 mila docenti in graduatoria ad esaurimento e abilitati delle graduatorie d'istituto - da realizzare tramite l'ampliamento degli organici - attraverso la cancellazione della norma Tremonti-Gelmini -, la fissazione del numero massimo di alunni per classe a 22, la reintroduzione del tempo pieno nella scuola primaria e incentivi al part-time per i docenti con più di 25 anni di anzianità di servizio. Poi, dal 2020, dovrebbe essere applicato un nuovo, rivoluzionario sistema di formazione e reclutamento, che impedisca il ricrearsi delle sacche di precariato.
Per essere portato a termine il nostro il provvedimento richiede  più anni rispetto alla Buona Scuola, ma coinvolge una platea più ampia di insegnanti oggi precari e risponde a un progetto più organico e strutturato.
Come spesso succede, fare le cose per bene richiede tempo. Quello che Renzi non intende perdere : lui i frutti li vuole raccogliere tutti e subito. Poi, domani, si vedrà.

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lunedì 16 febbraio 2015

Trivelle in Adriatico: ecco la nostra lettera alla Croazia, aiutaci a diffonderla!!!

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Il loro mare è il nostro mare. Le loro trivelle arriveranno vicino a noi. Addirittura, costituiscono un rischio, già oggi, quando il progetto è solo sulla carta. La Croazia si appresta a dare concessioni petrolifere nel 90% delle loro acque. Un'invasione di piattaforme per la ricerca di petrolio e gas che lambirà per forza anche noi.
Entro oggi l'Italia avrebbe potuto dire qualcosa, sollevare un sopracciglio, nel dibattito pubblico aperto dai nostri vicini di casa. Come se i pescatori che subiranno le conseguenze di questa scelta non fossero affare nostro. Come se l'Adriatico non fosse anche roba nostra. Il governo poteva fare qualcosa ma non l'ha fatto.
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo preso l'iniziativa in tutte le sedi possibili. Innanzitutto istituzionali: una risoluzione in commissione Ambiente della Camera, a prima firma di Patrizia Terzoni su iniziativa della deputata veneta Silvia Benedetti e un'interrogazione urgente al Senato (di Gianluca Castaldi e Gianni Girotto) in cui prospetta addirittura l'apertura di un contenzioso con il governo croato. Ci sono ormai evidenze scientifiche che le piattaforme a mare rilasciano "fluidi di perforazione e scarti metallici, che includono sostanze tossiche, fra cui cromo, mercurio e benzene", direttamente nelle acque marine. Basterebbe questo per bloccare la follia delle perforazioni nell'Adriatico.

Ma è una follia che non si ferma.

E allora siamo andati oltre.
Abbiamo scritto una lettera aperta al mondo della cultura, dello sport, della vita politica croata. Abbiamo interpellato albergatori, comunità di pescatori, associazioni turistiche: la Croazia ha 12 milioni di turisti l'anno, moltissimi dei quali italiani. Loro dovranno saperlo, cosa c'è nell'acqua nella quale amano tuffarsi e a quale rischio quel Paese famoso per il mare cristallino sta sottoponendo quello stesso mare.
Scaricate la lettera, inviatela e fate sapere cosa succede a pochi metri dalle nostre coste. Sollecitate i presidenti di Regione, ditelo ai vostri amici che andranno in vacanza nelle isole croate: non abbandoniamo il nostro mare!
Scarica la lettera in croato
Scarica la lettera in italiano
Scarica la lettera in inglese




domenica 15 febbraio 2015

Sogno di una notte a 5 stelle!!!

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La nostra sarebbe stata un'altra notte. Per voltare pagina, finalmente.
Una notte in cui il Pd non si prende a calci e pugni con le opposizioni, una notte in cui Renzi rinuncia a fare lo spaccone, guarda negli occhi gli italiani e ammette candidamente la realtà dei fatti.
Vale a dire che la maggioranza di governo ieri ha bocciato tre nostre proposte sacrosante, dei cittadini e per i cittadini:
1) Abbiamo chiesto l'abolizione dei vitalizi per i parlamentari condannati. Renzi e i suoi hanno detto no!
2) Abbiamo chiesto il dimezzamento dello stipendio di deputati e senatori. I nostri sono i più pagati d'Europa e percepiscono 16mila euro al mese, mentre un giovane su due oggi in Italia non ha un posto di lavoro. Renzi e i suoi hanno detto no!
3) Abbiamo chiesto l'introduzione del referendum propositivo, quindi permettere ai cittadini di proporre direttamente una legge e votarla loro stessi. L'antologia della democrazia. Renzi e i suoi hanno detto no!
In compenso hanno intrapreso una maratona per trasformare il Senato in una zona franca di 100 politici nominati dai partiti con bonus immunità, svuotati di ogni prerogativa tranne quella di percepire lo stipendio.
Noi, ieri, siamo tornati a gridare "onestà" in aula, il vicepresidente Giacchetti ci ha definito "antidemocratici". Sembra un'opera di Kafka e invece no, è l'Italia. La loro, non la nostra.
Ma noi questo Paese ce lo riprenderemo. Insieme ai cittadini!

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venerdì 13 febbraio 2015

TUTTA LA VERITA' SULLE ARMI NUCLEARI CHE MINACCIANO IL MONDO!!!

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BASTA UNA MICCIA PER ACCENDERE UN INFERNO. Margareth Thatcher lo sapeva bene quando nel 1983 chiamò direttamente la Casa Bianca per dire "mai più". Mai più esercitazioni militari modello "Operation Able Archer", talmente realistiche e potenti che i servizi segreti sovietici pensavano fosse imminente un attacco nucleare sul loro territorio. Nel 1983 il mondo si trovò a un soffio da una guerra nucleare...

Quante altre micce sono sparse nel mondo di oggi? L'Ucraina e la Siria, le armi di distruzione di massa sempre più intelligenti, la disintegrazione degli Stati nazionali, il fanatismo delle religioni, le sempre più frequenti calamità naturali, la crisi economica infinita che spinge all'emigrazione di massa, le nuove tecnologie super invasive. Ognuno di questi fattori può rappresentare un casus belli.

Quest'anno ricorrono il 70esimo anniversario della fondazione dell'Onu e il 45esimo dell'entrata in vigore del "Trattato di non proliferazione nucleare" (TNP). L'occasione per il disarmo potrebbe essere la conferenza di revisione del TNP che si terrà dal 27 aprile al 22 maggio al Palazzo delle Nazioni Unite a New York. Le premesse, però, non sono buone perché il TNP ha cambiato pelle rispetto alle origini e oggi concede a soli 5 Stati la possibilità di mantenere legalmente un arsenale nucleare. Stati Uniti e Russia, con circa 15.000 armi nucleari, possiedono circa il 93 per cento dell'arsenale del mondo e non fanno nulla per ridurle. Questa sorta di cristallizzazione degli interessi tra l'altro non tiene in considerazione delle altre potenze nucleari: India, Pakistan, Israele che già oggi sono potenze nucleari.

Anche se, all'inizio del 2009, Barack Obama aveva annunciato il suo "impegno a cercare la pace e la sicurezza di un mondo senza armi nucleari", il governo degli Stati Uniti ha stanziato 355 miliardi dollari in 10 anni per una ristrutturazione massiccia delle proprie centrali nucleari. Il Pentagono ha pianificato l'acquisto di 12 nuovi sottomarini, 100 nuovi bombardieri e 400 missili, tutti nucleari.

Putin non è da meno e ha investito miliardi di rubli per dotare la Russia di giganti sottomarini di ultima generazione in grado di attraversare l'oceano Atlantico con i propri missili nucleari. Un articolo pubblicato lo scorso novembre dal quotidiano "Pravda" rivelava: "La Russia prepara una sorpresa nucleare per la Nato".

Infine, l'assurdo. Nonostante l'Italia sia un Paese denuclearizzato custodisce ancora 70 ordigni nucleari statunitensi, dei 180 schierati in tutta Europa. Secondo una ricerca della Federation of American Scientists l'Italia è inoltre l'unico Paese europeo con due basi atomiche: quella dell'Aeronautica militare di Ghedi e quella statunitense di Aviano (Pordenone).

Il Movimento 5 Stelle ha un imperativo categorico: DISARMARE IL MONDO. Iniziamo dall'Europa.

Ascolta il video dell'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo che spiega cosa può fare l'Europa per impedire una escalation nucleare.

lunedì 9 febbraio 2015

Un governo succube delle agenzie di rating

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I potentati finanziari contano più del benessere dei cittadini. E' questa la stella polare che guida l'azione del governo Renzi e ogni giorno che passa ne siamo sempre più convinti. Stavolta, però, il ministero dell'Economia l'ha fatta davvero grossa e gli italiani rischiano di pagarne conseguenze gravissime.
Avete presente l'inchiesta dei magistrati di Trani che vede nel mirino le agenzie di rating Standard&Poor's e Fitch per le manipolazioni sul giudizio del merito creditorio italiano tra il 2011 e il 2012? Allora lo spread impazzì, cadde un governo, la sostenibilità del nostro debito apparve a rischio e gli interessi schizzarono alle stelle.
Adesso siamo arrivati al processo e, clamorosamente, il ministero di Padoan non si è costituito parte civile, rinunciando a un possibile risarcimento (vista la probabile condanna che toccherà ai signori del rating) di svariate decine di miliardi.
La Procura della Corte dei Conti, infatti, ha già quantificato in 120 miliardi i danni complessivi derivanti dalla presunta condotta illecita delle agenzie di rating. Dunque, il M5S è sconcertato dalla mancata presa di posizione del Tesoro. Tra l'altro il dicastero di Padoan rischia, in caso di condanna, di rispondere di danno erariale nei confronti dei cittadini, dello Stato stesso. E si tratterebbe di cifre a dir poco esose.
Ricordiamo che Standard & Poor's ha da poco risarcito gli Stati Uniti con circa 1,5 miliardi di dollari a seguito di un patteggiamento per la crisi dei mutui sub-prime.
Considerata la gravità e presumibile fondatezza dell'accusa da parte dei magistrati di Trani, ci piacerebbe capire le motivazioni di questa scelta da parte del ministero dell'Economia. Siamo di fronte all'ennesimo gesto di subalternità del nostro governo rispetto ai signori della finanza internazionale?
Il M5S ha già depositato interrogazioni parlamentari in merito e chiederà anche a Palazzo Chigi, attraverso un'interpellanza, di risponderne in aula al più presto.


 



 

domenica 8 febbraio 2015

Intervista della giornalista indipendente Romina Liuzza all'europarlamentare Marco Valli

Intervista della giornalista indipendente Romina Liuzza all'europarlamentare Marco Valli rilasciata Domenica 1 Febbraio a Brembate. Il portavoce si è messo a disposizione per un confronto diretto con i cittadini presso il banchetto informativo organizzato dagli attivisti del meetup di Brembate.

venerdì 6 febbraio 2015

Volo di Stato: M5S denuncia Renzi alla Corte dei Conti!!!


Ricordate la vicenda del premier Renzi che, a Capodanno, se ne va a sciare a Courmayeur con un volo di Stato a spese nostre? Siamo sicuri di sì, anche se lui preferirebbe dimenticarlo.
Il M5S lo ha ricordato oggi in aula alla Camera, con un'interpellanza parlamentare in cui abbiamo chiesto ulteriori lumi al governo. Il sottosegretario Rughetti ci ha risposto con una serie di giravolte che, nelle sue intenzioni, dovevano dimostrare che Renzi era nel suo pieno diritto consentito dalla legge eccetera eccetera.
Tutte arrampicate sugli specchi. In realtà, come ci spiega il nostro portavoce Paolo Romano, la legge consente l'uso dei voli di Stato solo per compiti istituzionali e non certo per portare in vacanza tutta la famiglia. Renzi, insomma, fa tanto il rottamatore e poi non si dimostra molto diverso da Clemente Mastella che utilizzò il volo di Stato per andarsene a vedere una gara di Formula Uno, o dal suo principale alleato Silvio Berlusconi che con i voli di Stato portava belle ragazze a prendere il sole in Sardegna. L'unica persona che Renzi ha rottamato, Enrico Letta, era anche l'unico che aveva il pudore di usare i voli di linea come i comuni mortali: bel segno di discontinuità, caro premier!
Ma per noi questa storia non finisce qui. La settimana prossima una delegazione del MoVimento, con Paolo Romano e Luigi Di Maio, si recherà alla Corte dei Conti per presentare un esposto-denuncia. Chiederemo alla Procura della Corte dei Conti di accertare i fatti e valutare se Renzi o altri funzionari pubblici siano responsabili di danno erariale. E' ora di finirla con questo malcostume.

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giovedì 5 febbraio 2015

ECCO PERCHE' L'EUROPA STA UCCIDENDO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE!!!

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 Un regolamento europeo è rimasto lettera morta. A causa dell'inadempienza di questa Europa solerte solo quando si parla di austerity, migliaia di piccole e medie aziende del settore cunicolo stanno attraversando un periodo di crisi infinita.
Molti Paesi europei fanno concorrenza sleale inondando il mercato italiano con i loro prodotti in eccedenza venduti a metà prezzo. Ci sono delle regole e vanno rispettate. Basterebbe applicare il regolamento sull'indicazione obbligatoria del paese d'origine o del luogo di provenienza per i tipi di carni diverse dalle carni bovine. Oltre a salvaguardare il settore (il quarto comparto zootecnico in Italia per fatturato) si tutelerebbe la salute dei consumatori aiutando la prevenzione delle frodi.
Il Movimento 5 Stelle ha organizzato al Parlamento europeo un convegno dal titolo: "Carne Cunicola: problemi e prospettive". Oltre alla parlamentare europea Isabella Adinolfi che l'ha promosso, hanno partecipato anche Saverio De Bonis, Presidente ANLAC, e tanti allevatori italiani, greci e ciprioti.
Ecco il video che racconta come è andata:

mercoledì 4 febbraio 2015

LA BCE E QUEL "FAVORINO" A MAFIA E TERRORISMO

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 Dal 2002 al 2014 in Europa è aumentato di sei volte il numero in circolazione di banconote da 500 euro. Chi le detiene? In un report della Banca d'Italia si legge che "l'utilizzo di banconote di grosso taglio (500 euro e 200 euro) presenta un maggiore rischio di riciclaggio e/o di finanziamento del terrorismo".
Mafiosi, tangentisti e terroristi usano queste banconote perché non lasciano tracce (1 milione di euro in banconote da 500 euro pesa circa 1,5 kg, mentre in banconote da 100 euro pesa circa 10 kg).
Fuori dall'Europa hanno imparato la lezione.
1. Nel maggio 2010 il Regno Unito ha vietato il cambio con banconote di 500 euro dopo che il Serious Organised Crime Agency (SOCA) ha stimato che il 90% erano in mano alla criminalità organizzata.
2. Negli Stati Uniti le banconote con taglio superiore ai 100 dollari non esistono più del 1969. In Gran Bretagna il taglio massimo arriva a 50 sterline (circa 70 euro). In Giappone, invece, il taglio più elevato si ferma a 10000 yen (circa 100 euro).
La BCE invece cosa fa? Chiude un occhio e continua a stampare banconote di grosso taglio come se nulla fosse. Solo nel 2014 ne ha prodotte per un valore pari a 85 milioni.
Il Movimento 5 Stelle Europa chiede, in una interrogazione presentata alla BCE su proposta dei portavoce Ignazio Corrao e Marco Zanni, che venga applicata la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 23 ottobre 2013 a Strasburgo. Al punto 117 si legge, infatti, che "si invitano i paesi della zona euro a non stampare più banconote di taglio superiore a 100 euro".
Per non essere complici del malaffare bisogna passare dalle parole ai fatti.

#DraghistrappalaBanconota

Ecco il video di presentazione dell'interrogazione di Ignazio Corrao.





lunedì 2 febbraio 2015

Articolo della Gazzetta dell'Adda del 2 Febbraio 2015

 
L’Europarlamentare del Movimento 5 stelle Marco Valli a Brembate, il Meetup 5 Stelle di Brembate in piazza contro la moneta unica. INTERVISTA A CURA DELLA GIORNALISTA INDIPENDENTE ROMINA LIUZZA, DELLA GAZZETTA DELL'ADDA.