L'obiettivo era quello di armonizzare il mercato interno sulla coltivazione degli organismi geneticamente modificati. L'accordo finale prevede che gli Stati membri abbiano due strade davanti a loro: negoziare direttamente con le multinazionali sul loro utilizzo o vietarne la diffusione in maniera unilaterale. Così facendo però si è concesso un enorme potere negoziale alle aziende biotech che potranno compilare la lista dei Paesi buoni e di quelli cattivi, quelli che si piegano alla loro volontà e quelli che pensano all'interesse dei cittadini e dell'agricoltura sana.
Come cercheranno di difendere i loro interessi Monsanto & co? Secondo le normative vigenti ricorrendo alla Corte di Giustizia europea o addirittura avviando una procedura di conciliazione con il WTO, l'organizzazione mondiale del commercio. In questo caso, per difendere la loro sovranità, gli Stati si vedrebbero costretti a pagare milioni di euro di avvocati e poi magare uscire sconfitti da qualche cavillo trovato tra le pieghe del diritto. Per evitare controversie, politici senza spina dorsale cederanno agli interessi del più forte. E' un film già visto, in Italia soprattutto.
Per il Movimento 5 Stelle non si doveva dare alle multinazionali del food questo potere di giudizio; vengono rosicchiati pezzi di sovranità. Per questa ragione gli europarlamentari M5S voteranno contro questo insoddisfacente e pericoloso accordo. Renzi l'ha voluto a tutti i costi. Per i cittadini e le piccole e medie aziende agricole europee sarebbe stato meglio se il semestre di presidenza italiana fosse passato per il nulla che fino ad ora aveva prodotto.
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